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Galliani: “In Serie C tante squadre avranno problemi ad andare avanti. Sistema sostenibile?”

Seconda parte dell’intervista dell’amministratore delegato del Monza rilasciata a La Gazzetta dello Sport in merito al sistema calcio

Seconda parte dell’intervista di Galliani a La Gazzetta dello Sport: “Per esempio che ci sono 60 squadre professionistiche in C e 20 in B che si reggono grazie ai contributi di tanti imprenditori che adesso avranno problemi con le loro aziende. Non è che non amino più il calcio, adesso però ragionevolmente non potranno più investire. Sono mecenati, il problema del nostro calcio è che si reggeva sul mecenatismo. Ora non so quanti potranno andare avanti. Il calcio deve trovare la quadratura del cerchio in se stesso, lo Stato non potrà supportarlo più di quanto faccia con le altre aziende. È giusto che il calcio dilettantistico riceva degli aiuti, perché ha una funzione sociale. Si aiutano giustamente il teatro, il cinema, altre forme di cultura. Il mondo dilettantistico muove un milione di ragazzi. Poi però bisognerà domandarsi se è sostenibile un panorama con 80 società fra B e C“.

Che cosa pensa del taglio agli stipendi che tanto fa discutere?
Non si possono stabilire percentuali valide per tutti, la maggior parte dei giocatori di C guadagna 26mila euro lordi, il più pagato della A duemila volte tanto. Quindi, bisogna ragionare su cifre diverse. Un club non può tagliare più di quello che ha perso, ma neanche di meno. Se ho perso il tre per cento ti tolgo il tre per cento, se ho perso il 14 ti tolgo il 14, se non ho perso non ti tolgo niente: i giocatori devono capirlo. Sto parlando del calcio di vertice, ripeto: tornando in campo i club non perderebbero moltissimo. Il botteghino vale il dieci per cento dei ricavi. Tornando a giocare le società manterrebbero le entrate dagli sponsor e dalle tv. Ma non capisco questa fretta di rientrare in campo per ripartire a settembre. Ci stiamo confrontando con una pandemia. Finché non ci sarà un vaccino, non credo si potrà giocare davanti a un pubblico. Ma si potrà andare avanti anche fino all’autunno a porte chiuse, e poi magari in febbraio ricominciare con i tifosi, perché un vaccino ci sarà. Speriamo“.

Giocare a porte chiuse non è triste?
Certo che è triste, però è meglio di non giocare affatto, e magari scomparire“.

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