Seconda parte dell’intervista del tecnico del Monza rilasciata al Corriere dello Sport
Giovanni Stroppa al Corriere dello Sport ha parlato anche della proprietà e della Serie A che aspetta il Monza.
Vedere il presidente Berlusconi felice festeggiare la A quanto l’ha gratificata?
«E’ la soddisfazione più bella. Questo lavoro lo si fa anche per gli altri. Osservare il patron e Galliani gioiosi, sapendo che il loro sogno era tornare in A, è una felicità immensa».
Una pressione che ha complicato le cose o uno stimolo avere avuto il fiato sul collo della società?
«Una risorsa decisiva. Avere Berlusconi e Galliani accanto ha facilitato tutto. Chi ha ottenuto più successi di loro nel calcio mondiale? Abbiamo condiviso ogni scelta che è stata frutto di un confronto nella massima responsabilità e nel rispetto dei ruoli. Mi hanno dato serenità. Anche il direttore Antonelli ci è stato sempre vicino. Grande supporto. Tutte componenti preziose che hanno contribuito alla vittoria. E “al grano che abbiamo seminato, nulla ha potuto impedire di germogliare”. Una frase che avevo scritto nello spogliatoio a Crotone e in cui non smetterò mai di credere fermamente».
Mota Carvalho sarà il vostro Leao, l’attaccante portoghese di cui Dany è stato compagno in Nazionale?
«Ha margini di crescita impressionanti. Lui gioca al calcio per il piacere di farlo. Deve maturare e mettere dentro al suo bagaglio tecnico ulteriori qualità che potrebbero permettergli di compiere un grande percorso. Se mi somiglia? Io avevo l’ultimo passaggio, lui ha l’esplosività e vede la porta da centravanti vero. Insieme ci saremmo completati magnificamente».
Berlusconi scherzando, ma neanche tanto conoscendone le ambizioni, ha parlato a caldo di Champions. Poi ha corretto il tiro. L’obiettivo reale del Monza, invece, qual è?
«Consolidare la categoria, magari anche divertendoci. Le ambizioni del presidente vanno assecondate. Sarebbe bello fare un torneo intenso e senza rischiare di perdere la A. Serviranno linee guida certe, disciplina, lavoro, rispetto».