Rispetto al solito, Palladino modifica l’assetto in non-possesso, chiedendo a Colpani di scalare nei tre in mezzo e sollevando Vignato da grandi compiti difensivi, chiedendogli di controllare a vista Walace. Il 5-3-2 “scopre” il lato sinistro, da dove arriva il primo pericolo: cross da destra, Marì allunga e Di Gregorio deve chiudere lo specchio a Zemura. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Le sostituzioni aiutano Cioffi. Ferreira dà sostanza alla fascia, Lucca presenza in area. Mentre di là Palladino toglie l’ammonito Marì e Vignato per Bondo e Mota Carvalho (con Gagliardini che arretra in difesa). E prende gol da fallo laterale, che rimbalza in area e arriva sul secondo palo al guizzo di Lucca. Resta il dubbio che con Marì quel pallone non avrebbe galleggiato in modo così pericoloso. Il lungagnone dell’Udinese aveva già segnato all’U-Power Stadium, alla Svezia con la maglia dell’Under 21, quando sembrava essere la grande speranza dell’attacco azzurro.
Per ora non ha mantenuto le promesse ma è difficile pensare che, vista la concorrenza interna, non possa essere il centravanti titolare dell’Udinese. A parte un’incursione di Lovric, i friulani non producono molto altro, mentre il Monza cerca di accelerare, aumentando la tensione verso l’area avversaria grazie al dinamismo di Bondo, ma Mota Carvalho e Maric dalla panchina aggiungono poco o niente al peso offensivo. Ci provano Ciurria e Carboni, l’1-1 non si schioda più.