Il centrocampista ex Milan, oggi al Newcastle, dovrebbe scontare 10 mesi di squalifica e saltare l’Europeo qualora l’Italia si qualificasse
Dieci mesi di squalifica e dunque niente Europeo con l’Italia (se gli azzurri di Spalletti si qualificheranno). Procura federale e avvocati di Sandro tonali sono vicini al traguardo dell’accordo, ma forse non proprio a una pedalata dalla linea d’arrivo. Non è in discussione la volontà dell’ex milanista di patteggiare la sanzione per aver scommesso su piattaforme illegali sul calcio. Milan e Brescia comprese, le sue squadre, ma sempre a vincere e quindi senza sconfinare nell’illecito sportivo. Ma non tutto è risolto. Scrive La Gazzetta dello Sport.
In queste ore si sta lavorando, infatti, per sminare l’ultimo problema, le cosiddette «pene alternative» che hanno integrato lo stop per Nicolò Fagioli. Squalificato per sette mesi con l’impegno dell’adesione a un piano terapeutico anti ludopatia e la disponibilità a fare da testimonial contro il gioco compulsivo e illegale presso alcune associazioni sportive dilettantistiche. È una questione tecnica più che di sostanza afflittiva.
In pratica: per poter irrobustire la sanzione nella direzione «sociale» ci vuole la collaborazione del Newcastle. È chiaro che non si può dire al club inglese di dare il proprio via libera per una sorta di «pendolarismo» del giocatore azzurro. Si sta studiando una soluzione logistica perché tonali si presti alla pena alternativa in Inghilterra. Così ai 10 mesi se ne dovrebbero aggiungere altri 8. E giungere a questa intesa è forse più faticoso del previsto.
