L’attaccante del Milan dovrà scegliere se e dove proseguire la carriera. L’ad del Monza è sempre attivo e spera di convincerlo
Equilibrio è l’ultimo mantra, figlio della saggezza dei 41 anni e degli acciacchi. L’altro è un vecchio adagio, “voglio giocare”, che è quello per cui è nato e che riapre la partita col tempo, lo stesso che serve al Milan per tornare ad essere un grande Milan. Così recita Zlatan Ibrahimovic, prima seconda e terza persona. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Lo incontriamo fuori dal (suo) campo e per parlare di una nuova collaborazione moda. H&M, il colosso dell’abbigliamento svedese lancia H&M Move e lo fa con il fenomeno svedese, l’uomo che ha segnato di più nella storia del Paese. Così dopo il fuoriclasse, lo showman e l’imprenditore (a giorni inaugura a Segrate il Padel Zenter), c’è Ibra lo “stilista”. Uno e trino, ma è sempre il giocatore a tenere palla.
L’ha richiamata Galliani?
«Mi chiama tutti i giorni da tre anni e mi dice sempre che Monza è bella, che c’è una bella natura, che sul tavolo c’è già il contratto. Ma non siamo là: io sono un giocatore del Milan e sono orgoglioso di esserlo. A una certa età non c’è più l’ego, non hai bisogno di dimostrare. È come Laureus, lo fai per dare, non per ricevere. Sono qua per aiutare il Milan, non come adesso. Voglio essere in campo, lì posso aiutare molto di più».