il difensore spagnolo è stato operato ieri alla schiena dopo la coltellata presa giovedì sera. Ci vorrà molto tempo per il ritorno in campo
Le parole più belle sono quelle che Pablo Marí concede per la prima volta a tutti. Direttamente dal letto dell’ospedale Niguarda di Milano pubblica una foto su Instagram, insieme con la moglie Veronica: «Dopo il difficile momento che abbiamo vissuto ieri (giovedì, ndr), io e la mia famiglia vogliamo comunicare che, fortunatamente, stiamo bene e vogliamo ringraziare per i tanti messaggi di affetto e sostegno che stiamo ricevendo. Siamo vicini ai familiari e agli amici della vittima a cui porgiamo le nostre più sentite condoglianze. Auguriamo una pronta guarigione anche alle altre persone ferite». Scrive La Gazzetta dello Sport.
Un pensiero per tranquillizzare tutti, uno per gli altri nelle sue stesse condizioni e uno per chi non e l’ha fatta, Luis Fernando Ruggieri, l’uomo di 47 anni dipendente del Carrefour di Assago. Marì ha avuto “suerte”, fortuna, Luis decisamente meno.
L’operazione
Il difensore del Monza è stato operato ieri dal Professor Osvaldo Chiara, direttore di Chirurgia generale e Traumatologia del Niguarda. Il quale, dopo l’intervento, ha spiegato: «L’intervento è stato relativamente semplice, fortunatamente c’erano soltanto due ventri muscolari che erano lesionati e che sono stati ricostruiti. Ci vorrà un periodo di riposo e un programma di riabilitazione per il suo completo recupero – ha detto il Professore Chiara -. Serviranno circa tre mesi per ricominciare ad allenarsi. Operato in anestesia totale, abbiamo parlato prima dell’intervento. Era tranquillo e felice di aver avuto una situazione comunque chirurgicamente facile da risolvere. L’intervento è stato sereno e senza particolari problemi. Essere un atleta lo ha aiutato. La massa muscolare ha frenato il coltello, la lunghezza della lama non è riuscita ad attraversare la gabbia toracica. Non ci sono state lesioni ai polmoni o ad altri organi vitali».
Al fianco del Professore c’era Adriano Galliani: «Lo stop sarà molto lungo. Essere un atleta lo ha aiutato molto, dal punto di vista muscolare, per far sì che le conseguenze non siano state più gravi. Queste notizie qui siamo abituati a leggerle in Paesi diversi dal nostro. Lui e sua moglie Veronica, insieme al figlio di 4 anni, erano andati a fare la spesa perché oggi sarebbero arrivati alcuni familiari, hanno trovato un matto, e una persona è morta vicino a loro. La squadra è sotto shock».
La squadra ieri non si è allenata secondo il programma originale, riprenderà questa mattina in vista della gara di lunedì contro il Bologna allo U-Power Stadium. E sarà l’occasione per ritrovarsi in gruppo per la prima volta senza Pablo e per condividere lo shock che ha colpito tutti nel gruppo. In molti hanno pianto, tra cui il capitano, Matteo Pessina.