
Il made in Italy sta facendo risalire il Monza: la scelta fatta in estate sta portando i risultati sperati
La linea tra il dire e il fare si è assottigliata così tanto che ormai il confine nemmeno si percepisce più. Il primo Monza della storia che partecipa alla Serie A è un sunto concreto di ciò che in estate venne spiegato più volte dalla proprietà. I brianzoli sono nettamente la squadra che sta schierando più italiani dopo 8 giornate di campionato. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Il 72,4% dei minuti giocati, infatti, porta il Tricolore vicino al nome e al cognome. Domenica pomeriggio a Genova, contro la Sampdoria, per citare l’ultimo esempio, Raffaele Palladino ha iniziato con 8 italiani su 11 (stranieri solo Pablo Marì, Carlos Augusto e Mota Carvalho) e ha finito per usarne 12 (solo Christian Gytkjaer non italiano) sui 16 complessivi. In estate sia il patron Silvio Berlusconi sia l’a.d. Adriano Galliani avevano spiegato il motivo di questa strada intrapresa.
Dalle parole ai fatti «La nostra scelta italiana è una filosofia precisa del presidente Berlusconi, che io condivido, e che risale fin dai tempi del Milan. Gli stranieri impiegano del tempo ad ambientarsi, quindi essendo la prima parte della stagione molto compressa, si rischia di non avere sufficiente tempo per inserirli e farli rendere al meglio».
Le parole di Galliani dette l’estate scorsa si possono tranquillamente prendere e rimettere ora qui. Perché a quelle parole sono seguiti i fatti di una campagna acquisti nettamente italiana. Dei 16 giocatori nuovi arrivati a Monzello solo tre non sono originari del nostro Paese (Marlon, brasiliano, Pablo Marì, spagnolo, e Warren Bondo, francese). Gli altri sono tutti italiani e sono andati a innestarsi su un telaio con fortissime radici nostrane. La linea continua quindi.
