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Ts- Grande attesa per il debutto. Per l’identità ci vuole tempo

TuttoSport ricostruisce il prepartita vissuto a Monza e riporta le dichiarazioni di Berlusconi e Stroppa

Non è stato il debutto che tutti sognavano, ma la sconfitta non può cancellare le emozioni. La Villa Reale di Monza, illuminata di bianco e rosso, in onore della squadra che fa il suo esordio in massima serie. L’attesa dei tifosi fuori dai cancelli già un paio d’ore prima che venissero aperti. La curiosità di chi prenderà posto nella tribuna est, per vedere come si vedrà da lì, da quella ala riaperta dopo i lavori lampo realizzati dalla società in meno di due mesi. Le famiglie, tante, come tante sono le persone anziane che hanno atteso una vita questo momento scegliendo di farsi accompagnare dai nipoti. La gioia di vedere passare il pullman della squadra di Stroppa , con l’emozione che strozza l’incoraggiamento in gola, non però agli ultras della curva Davide Pieri che fanno partire i cori con tutto l’orgoglio. Alle 20.25, mentre lo stadio va riempiendosi, ecco l’arrivo di Silvio Berlusconi , insieme con la compagna Marta Fascina , accolto da applausi e cori. Segue le fasi del prepartita concedendosi, come già accaduto in passato, a strette di mano e foto.

Il patron del Monza prende posto accanto a Galliani. Fiero, si guarda intorno ammirando lo stadio pieno, la Curva Pieri gremita, con al centro una “A” gigantesca e uno striscione: «Speriamo di far bene e di non tornare subito in serie B – spiega Berlusconi –, contro il Torino abbiamo inserito tanti giocatori nuovi ed è chiaro che ci vuole del tempo. Di sicuro sul piano del gioco abbiamo ampi margini di miglioramento. Il Monza in Champions? Era solo una battuta». Giovanni Stroppa , pur rammaricato, prova a vedere il lato positivo: «I gol che abbiamo preso sono figli di errori e dobbiamo migliorare in queste cose – sottolinea l’allenatore –, ma la squadra mi è piaciuta a tratti soprattutto nel primo tempo, dovevamo essere più bravi nel palleggio. In realtà pensavo di fare anche più fatica, ma fin quando la squadra ha retto l’impatto fisico ha tenuto bene il campo. Gli ultimi rinforzi sono arrivati da poco, per costruire l’identità ci vuole tempo”. Il tecnico rivela cosa ha fatto la differenza: “Il Torino è una squadra fisica, sapevamo che nei duelli poteva metterci in difficoltà, finché ci ha retto la condizione e siamo rimasti concentrati, siamo stati in partita».

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