Capolavoro della proprietà biancorossa che riporta in Brianza un simbolo per la squadra e la città
E Cragno. E Sensi. E Carboni. E Ranocchia. E chi verrà. Ma soprattutto il figliol prodigo. È tutto molto romantico. Perché tanti avrebbero voluto Pessina, in molti avevano individuato in lui l’interno perfetto per un rilancio del proprio club (anche Sartori?), ma il richiamo delle proprie vie, dei propri vicoli, insomma di casa propria, degli amici, della famiglia tifosa del Monza è forte. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Troppo forte per dire no, soprattutto quando ti consigliano e ti convincono due (Berlusconi e Galliani) che hanno vinto tutto nel mondo e che hanno portato la squadra in cui sei nato e cresciuto per la prima volta in Serie A. Ah, mica basta così: perché per dare un senso alla svolta di vita di Matteo c’è anche quel simbolo che si chiama fascia da capitano. Una decisione emblematica. Tanto per chiarire scelte e priorità.