Seconda parte dell’intervista della Gazzetta al presidente del Monza
Paolo Berlusconi ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Qui la seconda parte.
Promozione da una parte, scudetto dall’altra. Come definirla, se non l’annata perfetta.
«Perfetta, ma con una conclusione al cardiopalmo perché fino all’ultimo sia il Milan sia il Monza non avevano raggiunto l’obiettivo».
E suo fratello come ha vissuto questa stagione?
«Si sentiva un orfano del calcio, per lui è stato riempire un vuoto importante. Peccato non avere ancora l’Edilnord, sarebbe stato il nostro triplete».
A lei che cosa dà questo ruolo?
«Mi ha restituito un calcio che mi mancava, ma il numero uno resta Silvio. Il Monza, come è stato il Milan, significa Silvio Berlusconi col suo fedelissimo Galliani. Un’accoppiata vincente sul campo e affiatatissima fuori. E’ un rapporto molto bello: Galliani esiste perché esiste Berlusconi, e viceversa».
Rapporti. Come definirebbe il suo con Silvio?
«Di amore assoluto. Ci sentiamo tutti i giorni, un rapporto difficile da spiegare».
Vicinanza geografica, la famiglia Berlusconi come fil rouge: ritiene possibile qualche tipo di partnership tra Monza e Milan?
«Se c’è possibilità di sinergia fra due squadre, queste sono sicuramente Monza e Milan. Poi sta alla nostra fantasia trovare le modalità per rendere operativa questa collaborazione. Per cominciare, torneremo a coinvolgere il Milan nel Trofeo Berlusconi».