Biancorossi che superano il Brescia nel doppio confronto e conquistano un posto nella finale playoff
Il Monza si qualifica per la finale promozione e giovedì allo UPower Stadium ospiterà alle 20.30 il Pisa per poi rendergli visita domenica allo stesso orario. I brianzoli dovranno riuscire a vincere almeno un match, ma Stroppa adesso è carico perché è riuscito ad eliminare un Brescia costruito per salire in serie A. Riporta il QS.
Per Cellino è un nuovo fallimento tecnico e anche quest’anno a nulla sono servite le sue girandole di direttori, sportivi e giocatori. Il Monza ha sudato freddo per il gol di Tramoni dopo sette minuti, ma ha saputo reagire e dopo aver sfiorato il pareggio e rischiato di subire il raddoppio già nel primo tempo, nella ripresa ha trovato con Mancuso il gol della sicurezza che poi ha potuto gestire grazie anche al successo dell’andata, trovando all’ultimo anche il gol della vittoria con D’Alessandro.
Fantastica partenza delle rondinelle, che battono tre angoli, impegnano De Gregorio con i tiri di Tramoni (da fuori) e Bertagnoli in diagonale e passano in vantaggio dopo soli 7′ con un siluro di Tramoni appena dentro l’area sul quale stavolta il portiere di casa non può fare nulla. Valeri si sofferma con il Var per un check che verifica il cross di Léris: la palla non aveva oltrepassato la linea e quindi è tutto regolare. I tifosi delle rondinelle (compresi un centinaio che non hanno potuto entrare e tifano da fuori) accompagnano a gran voce le rondinelle, ma il Monza reagisce e Gytkiaer va per due volte vicino al gol: prima con un tiro da fuori smorzato, sul quale Joronen è bravo ad anticipare Dany Mota, poi con un colpo di testa in posizione solitaria e questa è davvero una chance clamorosa con il Brescia che aveva sbagliato l’uscita sul fuorigioco. Il Monza ci prova anche con i tiri da fuori: prima Ciurria e poi Marrone vedono le le loro conclusione deviate in angolo.
Si fa sempre più pressante il forcing dei padroni di casa: Joronen dice di no a Ciurria. Al 24′ è invece provvidenziale Mangraviti su un colpo di testa in area di Caldirola che era riuscito ad uccellare Adorni. Si rivede il Brescia e questa volta Tramoni non è bravo nell’ultimo passaggio in contropiede: la dà tardi a Bertagnoli, che aveva tagliato benissimo dentro l’area. La partita, che si trascina anche le ruggini della gara di andata dove ci fu il grave infortunio a Sabelli, s’innervosisce e Valeri fatica a tenerla a bada dato che preferisce tenere i cartellini nel taschino. Poco dopo la mezzora comincia anche a piovere sullo UPower Stadium e si alza un venticello che dà prezioso refrigerio ai giocatori entrati in campo con 30 gradi.
Il Monza gestisce il finale di primo tempo, anche il Brescia tira il fiato, ma prima dell’intervallo c’è ancora una grande emozione: punizione di Huard dalla trequarti di sinistra, il mancino vellutato a giro del francese finisce la sua corsa di poco sopra l’incrocio. All’alba della ripresa i ritmi non sono alti, la pioggia continua a scendere e al 7′ l’ex Mazzitelli colpisce la traversa con un gran tiro da fuori, sulla ribattuta è Gytkiaer che non riesce a ribadire in rete, se ne va così una grandissima occasione per i brianzoli.
Stroppa è il primo dei due tecnici a rompere gli indugi con le sostituzioni: dopo poco meno di un’ora dentro Machin per Mazzitelli dall’autonomia limitata. Cambia anche Corini mettendo Palacio per Tramoni e Jagiello per Van de Looi. Centrocampo rivoluzionato: Bisoli play, Léris mezzala e Jagiello trequartista. Il Monza capisce che il Brescia non ne vuole sapere di affondare e allora ci prova lui, trovando in contropiede il gol del pareggio con Mancuso che sfrutta l’imbucata di Gytkiaer. Alle Rondinelle non resta che sbilanciarsi in avanti perchè a questo punto servono due gol per passare il turno. Il Monza si mette così a difesa della qualificazione, ma facendo girare il pallone. E quando il Brescia prova a contrattaccare ci pensa Caldirola. Un vero e proprio muro l’ex Benevento. E nel finale arriva anche il gol della sicurezza con D’Alessandro. Va avanti il Monza. Giusto così.
