Il danese sigla una doppietta, sale in doppia cifra, e regala la vittoria al Monza
Il Monza sgomma verso la finale: rimonta, doppietta di un Gytkjaer tonificato e Brescia incapace di andare oltre quella prima mezzora di dominio. Berlusconi entra col sorriso allo stadio Rigamonti (in tribuna c’è anche Tonali), uscendo altrettanto compiaciuto per un 2-1 che – in vista di domenica – mette i brianzoli nelle condizioni di puntare dritti alla finale. Era stato proprio il Monza l’ultima squadra a violare il campo del Brescia, in dicembre. Scrive il Corriere dello Sport.
GOL DA DOPPIA CIFRA
Lo spostamento di Carlos Augusto a centrocampo è la novità di serata per Stroppa: sciagurato, però, il brasiliano quando incappa nella traiettoria di Tramoni attivando Moreo sotto porta. Di Gregorio viene sorpreso, il Monza ancora di più perché l’avvio lo stordisce in tutto e per tutto. Il Brescia fa risplendere un dato, quello che lo eleva a cooperativa del gol: sono tutti diversi, infatti, gli ultimi 7 marcatori per Corini. Nell’elenco non c’è quell’eterno ragazzo che si chiama Rodrigo Palacio, 40 anni e seconda partita da titolare in quattro giorni. E’ da uno spunto del Trenza, che il Brescia crea le premesse per raddoppiare: l’intervento in spaccata di Paletta spedisce il pallone sul palo.
Dal 2-0 sfiorato ai cambi d’obbligo, per Corini, che sostituisce prima l’infortunato Huard (commozione cerebrale) e poi Sabelli (finito in ospedale per una vertebra rotta) che ha la peggio nello scontro di gioco con Carlos Augusto. Fasce rivoluzionate, insomma. Con esse, le molte interruzioni del primo tempo fanno il gioco del Monza, che riprende ritmo e pareggia con Gytkjaer. Anche per lui spunta la doppia cifra, abbellita dalla doppietta che lo porta a 11 gol.
TOUR DE FORCE
Già, Mota Carvalho punisce gli spazi lasciati dai rivali e va a prendersi il rigore del 2-1, trasformato appunto da Gytkjaer. Il Brescia è la squadra che ha collezionato più partecipazioni ai play-off in B: con questa sono 6. Ha imparato a gestirsi, anche se una partita da tempi supplementari annessi si fa sentire. Così lo svantaggio diventa più o meno una zavorra e ci si ferma all’occasione di Leris sulla quale Di Gregorio alza in angolo.