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Monza, il centravanti e una maledizione da sfatare

I biancorossi hanno tanti elementi offensivi: Ciurria, D’Alessandro, centrocampisti “goleador”, ma la classica punta da doppia cifra

“Tanto ha ragione chi fa gol”: un concetto, antipatico, che ritorna. La frase, corredata di motivetto musicale, apriva la trasmissione degli anni Novanta su Telemontecarlo: “Galagol”, poi “Goleada”. Il Monza, ora come nel recente passato, in questo senso fa fatica ad avere ragione. Scrive il Giornale di Monza.

Sembra una maledizione, quella del centravanti, tra inghippi e infortuni. Un esempio? Mirko Maric, fatto arrivare l’estate scorsa con un jet privato dall’Osijek, serie A croata: 25 anni, 22 gol stagionali, 20 in quella precedente, contratto quinquennale. A Monza, appena 2 centri su un totale di 23 partite.

Ora è in prestito al Crotone, fin qui 6 gare e niente reti. Mentre il suo compagno Samuele Mulattieri, classe 2000, in 7 match tra campionato e coppa ne ha messi a segno 6. Sempre la scorsa estate, all’autodromo di Monza, fu presentato anche il “vichingo”, Christian Gytkjaer: Nazionale danese, in serie A polacca al Lech Poznan di gol ne aveva fatti addirittura 24 (+3 in coppa), 12 l’anno prima (+5 in Europa League).

A Monza: 6, con 5 assist. Quando ben aveva ingranato si è infortunato al legamento. Per ora un gol e, soprattutto, errori clamorosi non da lui. L’anno scorso, anche la carta Mario Balotelli: arriva il 7 dicembre, salta le prime cinque gare per ritardo di condizione, poi ci mette quattro minuti a segnare. Nella partita successiva s’infortuna nel riscaldamento: problema muscolare.

Alla fine, nel momento clou: 2 gol in dieci minuti a Salerno, un altro a Cosenza. Segna anche ai playoff: in totale 14 partite, 6 reti e l’etichetta di “inaffidabile”. Ora all’Adana Demirspor, massima serie turca, 3 reti in 7 partite. Ma l’emblema della maledizione è Davide Diaw: a Cittadella 17 gol tra campionato, playoff e coppa. A Pordenone, in mezza stagione, 18 partite e 10 gol. A Monza più gare (20) ma meno minuti (1016­-1568): appena un timbro. Ora è in prestito a Vicenza, fin qui tre partite senza segnare.

Infortuni, poi: Mattia Finotto è rimasto ai box a causa del legamento crociato (ora è fuori lista). Andrea Favilli ne avrà invece per un paio di mesi. Samuele Vignato appartiene a un’altra categoria, invece: non è un centravanti, è una “stellina”. Il suo gol col Pordenone è da record: classe 2004, nessuno aveva segnato in serie B e serie A così giovane. Ma la questione è il “centravanti”.

In estate circolavano nomi accattivanti: Simy (20 gol in A), Rodrigo Palacio (più di 200 in carriera), o ancora Alfredo Donnarumma (25, in passato, a Brescia). Ora? La sensazione è che molto passi da Dany Mota Carvalho. Che centravanti puro non è: sembra dare il meglio partendo largo. Ma che Stroppa potrebbe far maturare ancor di più in area: “Con Ternana e Pisa ha segnato due gol in zona centrale. Uno, straordinario, da fuori: ha anche queste qualità balistiche.

E uno da centravanti navigato, con un’ottima lettura. I suoi movimenti sono da punta centrale. Con Ciurria si può alternare. Con Gytkjaer fa più da raccordo. Deve imparare a giocare semplice quando è girato di schiena. E a tempo giusto”. Qui la svolta, aspettando Gytkjaer e Favilli?

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