L’attaccante oggi al Lecce poteva essere dei brianzoli ma poi sono state fatte altre scelte e si è accasato in Salento
Chissà quante volte, durante la sua degenza per covid al San Raffaele, Adriano Galliani avrà ripensato a Massimo Coda. Perché proprio mentre l’amministratore delegato del Monza cercava di guarire dal coronavirus, il bomber del Lecce raggiungeva livelli strabilianti: 4 vittorie di fila grazie a 4 sue doppiette che stendevano Reggiana, Chievo, Venezia e Frosinone, consentendo al Lecce di acciuffare la zona Serie A, cioè il 2° posto, proprio alle spese del Monza, nel frattempo superato anche dalla Salernitana e scivolato al quarto. Lo scrive Tuttosport.
Roba da mangiarsi le mani. Perché la scorsa estate, all’inizio di una roboante campagna acquisti, il Monza aveva pensato anche a Coda. Il mercato doveva ancora entrare nel vivo perché in A e in B si stava ancora giocando dopo il blocco per il covid. Ma il Monza era già certo della promozione in B e poteva portarsi avanti col lavoro mentre Coda era disoccupato e libero di vagliare offerte. «Ci fu una chiacchierata», ha confidato recentemente lo stesso bomber ai microfoni di Sportitalia, senza aggiungere altri particolari ma confermando che un contatto ci fu.
Ma non se ne fece nulla perché probabilmente, Galliani e i suoi collaboratori, furono ingannati dai numeri della passata stagione di Coda quando, soprattutto per i succitati problemi con la società, si era fermato a 7 gol e 2 assist in 29 gare. Ma forse, sarebbe bastato andare indietro di una stagione, al 2018/19, per capire che, in condizioni normali, Coda ha ben altri numeri, visto che in quella annata mise insieme 21 reti, il suo record in B che con ogni probabilità batterà quest’anno, visto che nel 2020/21 è a 20 reti con 8 partite ancora da giocare.
Già, ben 20 gol. E i rimpianti brianzoli aumentano se si va a vedere quante reti ha segnato il parco attaccanti del Monza, che sulla carta partiva con ottime credenziali: Gytkjaer è a 6, Boateng e Mota Carvalho a 5, Balotelli (schierato dal 30 dicembre) e Maric a 2, D’Alessandro (arrivato a gennaio) 1, Diaw e Ricci (anche loro arrivati al mercato di riparazione) ancora a zero. La somma è tanto semplice quanto impietosa: il solo Coda ha segnato appena un gol in meno degli otto attaccanti del Monza.
Ma non finisce qui. Perché sbaglia chi considera il bomber del Lecce il classico centravanti d’area con una squadra al suo servizio. E’ l’esatto contrario. Infatti Coda in questa stagione ha prodotto anche 8 assist, segna e fa segnare perché spesso svaria e inventa la palla buona che smarca un compagno per il gol. Altra caratteristica che avrebbe fatto comodo al Monza, visto che alla squadra di Brocchi si imputa la scarsa capacità di produrre palle gol, tanto sarebbe stato utile un bomber che è anche uomo assist.
