L’attaccante arrivato a gennaio punta al massimo campionato dopo averlo sfiorato giusto poche settimane fa
Sulle tracce di Balotelli e Kean (ma anche di Ogbonna e Okaka), in B cresce una batteria di “nuovi italiani” sempre più numerosa, mai erano stati così tanti. Tutti con numeri interessanti, destinati a una A che alcuni hanno già accarezzato. Quello più sotto i riflettori è Davide Diaw.
Il ventinovenne friulano di Cividale, figlio di madre italiana e padre senegalese. A gennaio, la A l’ha sfiorata per un paio di giorni, quando il Toro, per soddisfare la richiesta del tecnico Nicola, era pronto a prelevarlo dal Pordenone. Poi l’ha spuntata il Monza che l’ha “scippato” alla Spal, e chissà che per Diaw il debutto in A sia solo rinviato.
Coi brianzoli ha iniziato un altro campionato, dovendo lottare per una maglia con Balotelli e Gytkjaer, nel Pordenone era la stella, in 18 presenze, 10 gol dei 22 fino allora segnati dai friulani. Si merita la A, dopo una vita nei dilettanti (Sanvitese e Tamai) e ringraziando l’Entella che scommise su di lui nel 2016 dandogli la prima vetrina, anche se poi s’impose in quel Cittadella che nel 2019 sfiorò la A.