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Attacco al potere, il Monza dei solisti e l’orchestra Empoli: due strade per la A

Si sfidano le squadre più in forma. La grande occasione di Brocchi: dimezzare lo svantaggio. L’articolo su La Gazzetta dello Sport

La prima contro la seconda, l’attacco più forte contro la difesa meno battuta. E poi: la sfida tra uomini gol, Diaw e Mancuso, al vertice della classifica marcatori. I numeri certificano l’importanza di Monza-Empoli, ma non ci soltanto loro. S’incrociano due squadre con lo stesso obiettivo ma costruite in modi e tempi diversi: chi punta sul talento dei singoli e in gennaio ha fatto un altro mercato sontuoso, chi si affida a un gioco collaudato e a un modulo che fa ormai fa parte del Dna della squadra. La certezza è che ci sarà spettacolo, anche se i precedenti dicono altro: in casa del Monza, le ultime 6 partite sono finite con altrettanti gol, tre a testa.

Gli schemi

Brocchi e Dionisi hanno in comune l’idea di un gioco propositivo, con sistemi abbastanza simili: il 4-3-3 del Monza prevede che Boateng, schierato a destra nel tridente abbia ampia libertà di spaziare al centro. L’azione parte da dietro e si sviluppa soprattutto a sinistra, sull’asse Carlos AugustoMota Carvalho. Il 4-3-1-2 dell’Empoli è la sintesi del gioco verticale: Bajrami trequartista dietro La Mantia e il capocannoniere Mancuso, 11 centri, che comunque non ha l’esclusiva del gol visto che sono 12 i marcatori, solo Cittadella e Chievo (15) e Brescia (13) ne hanno di più. L’Empoli segna tanto perché ci prova molto, e la cosa non è così scontata come potrebbe sembrare: 115 tiri in porta dell’Empoli (record di questa B). E dei 39 gol segnati, ben 36 sono nati da tiri nell’area di rigore, segno di un’occupazione quasi totale degli spazi. L’Empoli è anche l’unica squadra a vantare tre giocatori con almeno cinque assist in questo campionato: Bajrami, Stulac e Bandinelli. Ma non finisce qui: all’U-Power vedremo le squadre che hanno la più alta percentuale di passaggi riusciti, 84 e 82 per cento. Il possesso palla esasperato rischierà di annullare lo spettacolo? Non crediamo.

Gli uomini

Dal punto di vista dell’organico il Monza comanda la classifica e dopo il mercato di gennaio si è rafforzato ancor di più con Diaw al debutto da titolare. È anche vero che i nomi non fanno punti: l’Empoli non perde da 14 partite e ha fatto della continuità, insieme all’organizzazione, la sua arma migliore. «Partiamo sfavoriti», ammette Dionisi. Aggiungendo però: «Fortunatamente noi siamo squadra, dobbiamo dimostrarlo e abbiamo sempre tanta voglia di migliorare». Sulla testa del tecnico emergente stanno girando paragoni importanti, come Sarri e Spalletti, toscani come lui, transitati pure loro da quell’isola felice che è lo stadio Castellani. Il saggio Dionisi rimanda tutto al mittente, come è giusto che sia: la strada è ancora lunga, ma 6 punti sulla seconda dopo l’inizio del ritorno è un capitale importante. Presto per parlare di match point, ma è chiaro che una vittoria darebbe una grossa spinta all’Empoli nella lotta per la promozione diretta. Il Monza ha invece l’occasione di rallentare la rivale e di dimezzare lo svantaggio. Squadre che stanno piuttosto bene: l’Empoli non perde in campionato dall’1 novembre, sul campo del Venezia: da quel momento sette vittorie e altrettanti pareggi, con il successo in casa contro il Frosinone nell’ultima giornata. L’ultima sconfitta del Monza è invece più recente, il 19 dicembre, 3-2 in trasferta contro il Pescara: poi sono arrivate quattro vittorie e tre pareggi in 7 giornate.

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