La rosea fa il punto in casa biancorossa dopo il sofferto pareggio in trasferta contro il Pordenone di sabato pomeriggio
Per il croato Maric è la prima sveglia stagionale quella suonata contro il Pordenone. Nella scorsa stagione aveva vinto il titolo di capocannoniere della Serie A croata con l’Osijek (stessi gol di Mijo Caktaš dell’Hajduk Spalato e di Antonio Mirko Čolak del Rijeka) infilando 20 centri in 35 presenze, il 42,5% del totale della sua squadra. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.
Numeri rotondi che hanno spinto il Monza a puntare su di lui per irrobustire il reparto in vista di una stagione votata all’inseguimento del sogno promozione. La positività al Covid-19 ha rallentato l’inserimento della punta croata che aveva giocato titolare all’esordio in campionato per poi entrare nelle rotazioni di Cristian Brocchi (dimesso dall’ospedale dopo la colica renale, ma a riposo precauzionale anche oggi, in dubbio la sua presenza per la gara di Coppa Italia contro la Spal in programma domani alle 14.30 a Ferrara) e quindi nel vortice del virus.
Maric ha avuto pazienza, si è affidato alle cure del Monza e nel frattempo oltre a mantenere la condizione ne ha approfittato per cercare e trovare casa a Milano, velocizzare l’apprendimento dell’italiano e dare il benvenuto alla figlia Lea avuta dalla compagna Tea. Il gol segnato sabato contro il Pordenone rende ancora più internazionale l’avvio di stagione del Monza. La bandiera croata nei tabellini brianzoli è la sesta che compare tra Serie B e Coppa Italia dopo quelle italiana (Barillà e Frattesi), portoghese (Mota Carvalho), ghanese (Boateng), danese (Gytkjaer) e guineana equatoriale (Machin).
E limitandoci al campionato, solo il Lecce è più internazionale con 6 (dati Opta).