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Gytkjaer: “Tante novità al Monza, ma voglio la Serie A”

L’attaccante danese: “In Danimarca tutti conoscono Galliani e Berlusconi. Qui vengo convolto nelle manovre della squadra”

Christian Gytkjaer, numero 9 del Monza, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato dei suoi primi mesi in maglia biancorossa.

Dopo il rigore sbagliato al debutto con la Spal, ha segnato due gol nelle ultime due partite. L’autostima è cresciuta?
“Ho la sensazione di essere in miglioramento, sotto tutti i punti di vista, compreso quello fisico. Il calcio in Italia è molto diverso rispetto a dove ho giocato finora: quando si cambia Paese un pericolo di adattamento è da mettere in contro. In Polonia e in Norvegia il gioco è più fisico, meno tattico. E poi nel Monza l’attaccante non è solo il finalizzatole, ma viene coinvolto nelle manovre della squadra. Tante novità per me, sto prendendo confidenza con la nuova realtà e sento di aver imboccato la strada giusta”.

Come si trova in Italia?
“Davvero molto bene. Sono stato i primi mesi in un hotel a Monza, una città a misura d’uomo, mentre da poco ho trovato casa a Milano: non è semplice ambientarsi. ma non è una novità per me cambiare aria. L’Italia mi piace molto: il cibo, la cultura, il modo di vivere e chiaramente il clima che è di gran lunga migliore rispetto ai paesi del Nord Europa. Io e la mia fidanzata siamo felici della nuova scelta”.

Cosa si dice in Danimarca di Berlusconi e Galliani?
“Tutti i danesi li conoscono: sono leggendari per le loro vittorie con il grande Milan. Sono onorato che mi abbiano scelto nel loro attacco, è una grande occasione quella di giocare nella squadra di chi nel calcio ha vinto tutto il possibile. La speranza è che nel giro di pochi anni in Danimarca si parli sempre di più anche del Monza”.

A quale attaccante si ispira?
“Sono cresciuto sognando con le magie del brasiliano Ronaldo, un giocatore formidabile- E poi ho studiato Ruud van Nisterooji “a fox in the box”, un attaccante infallibile in area di rigore”.

E’ vero che il milanista Simon Kjaer è stato importante nella sua decisione di accettare la corte del Monza?
“Si, assolutamente. Ho parlato molto con Simon, che è stato prezioso nel descrivermi il calcio italiano. In questi mesi ci siamo visti un paio di volte a Milano, anche con Eriksen”.

A cosa pensava al momento della firma di contratto con il Monza?
“A dare il mio contributo per portare il Monza in Serie A per la prima volta nella sua storia. E’ il sogno di tutti e ci sono i presupposti per realizzarlo: abbiamo una grande società, uno staff tecnico di primo livello e la squadra è composta da calciatori forti”.

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