Il giovane portiere è diventato titolare per le assenze degli altri ma ha già conquistato tutti e ora Brocchi dovrà scegliere
Nel Monza dei grandi nomi, la favola finora più bella è quella di Daniele Sommariva, partito da terzo portiere e diventato titolare quando il Covid ha messo fuori gioco Lamanna e Di Gregorio. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.
Una chance che Sommariva ha sfruttato nel migliore dei modi: una parata-capolavoro con il Pisa, una prova sicura contro il Chievo, l’impresa in Coppa Italia contro il Pordenone e un’altra bella prestazione nel successo di Cittadella. Quattro indizi che fanno una prova: il debuttante Sommariva può dire la sua in Serie B.
Una capacità di farsi trovare pronto che in Brianza ha ricordato le storie di altri due grandi portieri che hanno trasformato il Monza. Il primo è Francesco Antonioli, monzese di nascita, titolare nella squadra della sua città a 16 anni in Coppa Italia contro la Juventus: nel teatro di San Siro il giovane Antonioli si esaltò impressionando tutti.
Le parate con i bianconeri furono l’inizio di una crescita che lo portò a dividersi le partite con Pinato nel campionato 1987-88, concluso con la promozione del Monza in Serie B. Un successo che non passò chiaramente inosservato al tifoso biancorosso Adriano Galliani che in estate portò nel suo Milan sia Pinato che Antonioli. E c’è lo zampino di Galliani anche nella carriera di Cristian Abbiati.
Un altro che ha saputo sfruttare il debutto nel Monza per costruire una carriera favolosa: partito da riserva di Gatta nel 1996-97, il 19enne Abbiati divenne titolare dall’11a giornata con tanto di rigore parato allo Spezia. Una delle numerose sliding doors della carriera di Abbiati, che ha poi vinto una Champions, una Supercoppa Europea, un Europeo Under 21, tre scudetti, una Coppa Italia e due Supercoppe Italiane. Un palmares da brividi: Sommariva probabilmente si accontenterebbe in questo momento di portare il Monza in Serie A.