Tocca a lui far partire l’azione: «L’idea di Brocchi mi diverte molto». L’articolo su La Gazzetta dello Sport firmato Matteo Delbue

C’è un nuovo regista per Cristian Brocchi. Non stiamo parlando di uno dei tanti colpi di mercato estivo del Monza, ma di Giuseppe Bellusci. Il roccioso difensore centrale è infatti il calciatore che finora ha effettuato più passaggi in Serie B: 158. Un dato che basta da solo per testimoniare la ricercatezza, fin dalla linea difensiva, di quel gioco palla a terra che da sempre fa parte del dna delle squadre berlusconiane.

Doppio regista
Le prime uscite stagionali hanno infatti evidenziato la tendenza del Monza di passare da Bellusci come primo regista. Una soluzione in più per Brocchi, in attesa che Barberis, il miglior playmaker della scorsa Serie B, si ambienti in Brianza in una stagione che dovrebbe essere quella della sua consacrazione come pivot basso davanti alla difesa. Poter disporre di un regista arretrato è chiaramente un lusso che non tutte le squadre si possono permettere: il Monza però lo può sfruttare grazie alla tecnica di Bellusci. Il difensore 31enne di Trebisacce, che poco più di un anno fa lasciava Palermo per sposare il progetto Monza, sta dimostrando di saper indirizzare i flussi del gioco, servendo a seconda delle situazioni gli esterni, i centrocampisti o le punte. Una preziosa guida dal basso, soprattutto nei momenti in cui Barberis si trova asfissiato dalla marcatura avversaria.

Divertimento
E Bellusci apprezza e svolge con grande convinzione il compito di impostare le operazioni. «E’ l’idea di calcio del mister quella di iniziare la manovra sempre da dietro – commenta Bellusci -. Penso che questo modo di vedere il gioco per un difensore sia l’ideale. Io e Paletta infatti ci stiamo divertendo molto». Appoggi sempre semplici ai compagni di reparto, ma anche passaggi intuitivi e meno scontati: una buona base in un Monza che, dopo la rivoluzione del mercato, deve ancora oleare gli ingranaggi e sincronizzare i meccanismi. Un’idea di calcio che Bellusci sposa e condivide: non poteva essere altrimenti per un calciatore cresciuto con allenatori propostitivi come Giampaolo e Martusciello.

Guerriero
Ma chiaramente l’importanza di Bellusci si vede anche in fase difensiva. In Inghilterra non per nulla lo chiamavano The Warrior, il Guerriero: emblema della concretezza e della tenacia al centro della difesa brianzola. Uno che non ama i riflettori e non usa i social perché «a parlare per un calciatore deve essere il campo». E in queste prime due uscite di Serie B il campo sta dicendo che dalle parti di Bellusci (e Paletta) non si passa: zero gol subiti in 180 minuti è il messaggio lanciato dalla retroguardia biancorossa alle rivali. Che non possono fare altro che studiare come aggirare la coppia Bellusci-Paletta, formatosi per la prima volta lo scorso dicembre e ancora senza sconfitte (e un solo gol subito) nelle cinque partite giocate insieme.

Chiodo fisso
Cresciuto nelle giovanili dell’Ascoli, Bellusci, che si era presentato nello spogliatoio del Monza con una favolosa imitazione di Adriano Celentano in Svalutation, di Serie A ne ha già fatta (e tanta) a Catania ed Empoli. Un curriculum importante, al quale si unisce anche l’esperienza di due anni al Leeds, e un chiodo fisso in testa: portare il Monza in A per la prima volta. Non sarà una passeggiata, ma le prestazioni contro Spal ed Empoli, pur senza vittorie, hanno infuso ottimismo dalle parti di Monzello. «Siamo convinti che la strada che stiamo percorrendo sia quella giusta: abbiamo una grande dirigenza e uno staff tecnico di primo livello. Nonostante non siano arrivati i tre punti, le prestazioni sono state positive: ci è mancato solo il gol, ma arriverà presta».