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La stagione del grande sogno: il Monza degli anni ’70

La società celebra la squadra che ha sfiorato la Serie A. Secondo appuntamento con la storia del club

In vista del fischio d’inizio della stagione 2020/21 continua il percorso volto a rivivere i capitoli più significativi della storia biancorossa che hanno portato alla soglia della “Stagione del Grande Sogno”. Il secondo dei tre appuntamenti tratta del Grande Monza degli anni ’70.

Nel maggio del 76, Dopo tre anni di purgatorio in Serie C conditi dalle vittorie di due Coppa Italia e da una Coppa Anglo-Italiana, il Monza ritorna tra i cadetti al termine di una cavalcata trionfale e vissuta da protagonista chiusa con 11 punti di distacco sulla Cremonese seconda.

La squadra, guidata da Alfredo Magni gioca un calcio aggressivo e dinamico e i tifosi sono tornati ad affezionarsi ai propri beniamini. L’organico è composto da un mix di molti giovani e qualche giocatore di esperienza a fare da chioccia. Ecco quindi che, a fianco di ragazzi come Terraneo, Tosetto, Buriani, De Vecchi, Beruatto e Antonelli, il mister Magni ha a disposizione l’esperto Ariedo Braida, il fedelissimo Franco “Jimmy” Fontana, l’eclettico Ardemagni e il bomber Gigi Sanseverino, che nelle ultime tre stagioni ha realizzato 46 gol in 109 partite.

Dal 1976 al 1980 il Monza ha galoppato per quattro stagioni a spasso per il cielo, in sella al suo grande sogno, senza mai trovare la porta magica del paradiso. Ci è andato molto vicino, ma il destino a metà tra il triste e il grottesco si è puntualmente messo in mezzo, facendo svanire sul più bello il sogno della promozione in serie A.

L’annata 1976/77 coincide con la prima, grande illusione biancorossa.

Il Monza affronta la serie B con l’etichetta di “matricola”, ma diventerà ben presto una delle protagoniste, al pari di formazioni blasonate come il Vicenza di Paolo Rossi e il Cagliari di Virdis.

Guidati da Alfredo Magni, i biancorossi compiono una storica cavalcata che li porta al comando alla 34° giornata. A due punti dalla promozione con due giornate al termine, alla penultima il pareggio a reti bianche con il Cagliari fa scivolare i brianzoli al secondo posto. L’incubo si materializza nella trasferta di Modena con la sconfitta di misura che fa scivolare il Monza al quinto posto. Al Monza resta la magra consolazione del punteggio record (48 punti) mai raggiunto precedentemente fra i cadetti.

Nel 77/78 il Monza si presenta ai nastri di partenza non più da squadra rivelazione, la stagione precedente ha consolidato i Brianzoli nel panorama cadetto e tutti considerano i biancorossi come una serie pretendente per la promozione. Trascinati dalle 15 reti di Massimo Silva, i Brianzoli rincorrono con un grande finale di stagione Avellino e Catanzaro, ma la sconfitta di Pistoia alla penultima giornata spegne i sogni di promozione. Il Monza chiude al quarto posto, a 2 punti dalle rivali promosse.

Nella stagione 78/79 mister Alfredo Magni, riconfermato alla guida, mantiene il Monza nei quartieri alti della classifica. Il Monza gioca un grande calcio con la consapevolezza di essere una squadra pronta al grande salto. Per tutto il campionato il Monza è stabilmente in zona promozione ma alla penultima giornata un incredibile “harakiri” al “Sada” nella gara contro il Lecce (0-1) impedisce al Monza la promozione diretta in A. Il Pescara riaggancia i biancorossi al terzo posto e si profila lo spareggio sul neutro di Bologna. Gli abruzzesi sorretti da circa trentamila, battono i biancorossi e il destino scrive così un altro capitolo “beffardo” nella storia calcistica monzese.

Nella stagione 79/80, con un’altra ottima stagione da 42 punti, il Monza chiude al quinto posto, a 3 punti dalla zona promozione, sancendo la fine del periodo d’oro della storia biancorossa che coincide con la fine della presidenza Cappelletti.

La disperazione di Cappelleti, di Magni, dei giocatori e dei tifosi di quel tempo magico e tragico appartiene ai sogni, nella memoria di tutti. La grande famiglia Biancorossa è pronta ora a rivivere quelle emozioni, guidata dall’A.D. Adriano Galliani, che ha vissuto in prima persona quegli anni magici in veste di Azionista e Consigliere di Amministrazione.

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