Le parole dell’amministratore delegato del club brianzolo al Corriere della Sera
Dosando pragmatismo e sentimenti, la strada da seguire è ben tracciata per Adriano Galliani. «Stiamo applicando qui il know how che ci ha permesso di vincere ovunque con il Milan. Il discorso del presidente a sponsor e dipendenti a Villa Gernetto del luglio 2019 ricalca il proclama del Castello di Pomerio dell’87. Lo slogan “Sarà romantico” continuerà ad accompagnarci, anche se da quest’anno verrà appeso negli spogliatoi una frase guida di Berlusconi: “Chi ci crede combatte, chi ci crede supera tutti gli ostacoli, chi ci crede vince”».
Poi se ci sono risorse a disposizione tanto meglio. «Ovvio, non dimentichiamoci che il Monza è al 100% di Fininvest. Con una proprietà così solida e ambiziosa nessun giocatore contattato si rifiuta di giocare da noi. Magari dopo non si trova l’accordo: con Boateng ho flirtato ma chiede uno stipendio non compatibile con i nostri parametri». La chimera resta Ibrahimovic. «Io lo a-do-ro però ha un ingaggio fuori dalla nostra portata».
Il modello di riferimento? «L’Atalanta, squadra di una città che ha le stesse dimensioni di Monza e fra le prime otto in Champions: il club meglio gestito d’Europa». Nelle assemblee di B rischia di reincontrare Cellino, Lotito e De Laurentiis. «Chissà che fuochi d’artificio, ma mi auguro di ritrovarli anche l’anno dopo al piano superiore del palazzo». Diamoci appuntamento al prossimo anno: dove si vede fra 12 mesi? «A Dio piacendo, in serie A».