Analisi sulla terza serie italiana da parte del noto quotidiano. Focus prettamente economico di un sistema ritenuto “insostenibile”
Il Monza, primo nel Girone A, in stagione ha già schierato 30 giocatori; il Vicenza, primo nel Girone B, è arrivato a 26; la Reggina, al comando nel Girone C, è anch’essa a 30. Nessuna sorpresa perciò che l’intero sistema della Serie C risulti insostenibile: è inevitabile se ogni anno spende il 50% più di quanto incassa, se i debiti corrispondono al 92% del totale delle attività, se le società evitano il crac soltanto grazie alla generosità degli imprenditori proprietari.
Una riforma della struttura dei campionati, con riduzione di almeno un terzo dei club di Serie C, è sempre più urgente. Certo, avrebbe immediati costi sociali dolorosi, ma inevitabili e mitigabili con aiuti più consistenti al calcio di base. Nessun Paese europeo oggi può reggere 100 società calcistiche professionistiche. Figuriamoci dopo la pandemia. L’ora delle riforme è adesso.
