“Già dopo la partita con l’Inter ho messo l’obiettivo. La partita è decisiva, non possiamo né pareggiare né perdere, dobbiamo soltanto vincere. Non ho mai alzato così tanto l’asticella, ma è l’ultima chiamata e dobbiamo rispondere, se no è finita”.
“La partita che mi ha aspetto è quella di una squadra che si deve salvare, che può avere incertezze dovute alla classifica, come noi. Il Parma ha caratteristiche importanti, sulle ali vola, hanno gamba e ripartenze. Bisogna affrontarla col cuore. Sarà più chiuso dell’Inter, più accorto. Conosciamo l’importanza della gara, è l’ultima”.
“L’arbitraggio della partita con l’Inter? Il quarto uomo era sempre vicino a me, mai a Simone che con tutto il bene che gli voglio era sempre in campo. Poi ho forzato e mi ha ammonito, ma ci sta. Ho protestato su un paio di falli grossi da chiamare. Però è passato e dobbiamo pensare al Parma”.
“Quando sono tornato ho pensato a cosa fare e se potevo fare qualcosa. Ma non ho pensato all’anno dopo”.
“Pedro Pereira può giocare braccetto, anche perché se giriamo a quattro lo puoi spostare terzino. A tre ti da qualche penetrazione con la palla, tutte soluzioni diverse. Adesso è più pronto dei ragazzi nuovi, ho avuto poco tempo con loro. Domani in panchina tornano Gagliardini e Akpa, portiamo tutti poi vediamo se rischiarli, se ci sarà bisogno lo faremo. Ciurria ha preso una botta incredibile al naso, si è operato, ma è a disposizione anche se un pochino indietro. Tutti dentro, Pessina fuori, ha avuto una piccola frenata. Mi prendo la responsabilità, se ci sarà bisogno rischierò io”.
“Il modulo l’avevo utilizzato anche con la Juventus prima dell’esonero, 3-5-2 con Birindelli mezzala, anche se c’era Bondo. Non avevamo centrocampisti. Fai fatica a giocare a due con quelli che abbiamo. Urbanski? Ha avuto qualche difficoltà, deve star tranquillo, ritrovare serenità. Ci darà una mano da qui alla fine e poi vediamo. Le caratteristiche le devi incastrare, devi mettere muscolo e qualità, non solo qualità, poi bisogna ragionare se funziona tutto il pacchetto”.