Nesta, posizione in bilico: eppure il Monza gioca e crea. Il problema vero è una rosa costruita male

Il tecnico del Monza potrebbe non arrivare al 2025 sulla panchina biancorossa, ma la panchina non sembra essere il vero problema

Quando i risultati non arrivano l’allenatore è sotto attacco, il calcio è così. Alessandro Nesta subisce le critiche, rischia l’esonero e di lui si parla come di un novellino alle prime armi. Un quadro che a guardare la classifica sembrerebbe calzargli, ma che guardando le partite appare tutt’altro che corretto.

Per tagliare corto e rendere più semplice il discorso, prendiamo in esame i numeri di Monza-Udinese. Dopo i primi 45′ il risultato è 0-1 per i friulani, ma i dati complessivi dicono: 16-3 sui tiri totali per i biancorossi, di cui 2-1 il confronto con quelli arrivati in porta, poi 7-0 sui calci d’angolo e un possesso palla di 64% a 36% sempre per i padroni di casa. Cosa avrebbe potuto fare di più Nesta? Forse ringiovanire di 20 anni e mettersi lui a marcare Lucca.

La gara finisce 1-2 per i bianconeri e alla fine quei numeri diventano: 27-10 sui tiri totali, 5-3 quelli in porta, 10-1 sugli angoli, 67% a 33% sul possesso palla. Come si può perdere una partita così? Come può un allenatore avere colpe di fronte a questi numeri che ogni squadra in ogni partita vorrebbe avere?

Il vero problema non sta in panchina, perché la squadra gioca e non rema contro il tecnico, ma arriva dal mercato estivo. La realtà è che la rosa è costruita male e manca di alternative. Non c’è un vice Djuric credibile, a centrocampo non c’è un altro giocatore di gamba come Bondo, a sinistra Kyria non può mai rifiatare, a destra Pedro Pereira non può essere titolare in Serie A. A questo mettiamoci dentro che Turati non da sicurezza alla difesa e paga malamente il confronto con Di Gregorio, i problemi fisici infiniti di Sensi che erano da mettere in conto a priori, così come il recupero lento di Caprari e la riabilitazione difficilissima di Ciurria. A chiudere il quadro l’infortunio di Pessina, giocatore di un’importanza assoluta per questa squadra.

Nesta si ritrova bloccato con una squadra che sì risponde ai comandi, ma che è statica e non ha abbastanza qualità per emergere perché la panchina è cortissima. Non ci sono molte possibilità di variare tema tattico, non ci sono giocatori in grado di entrare e spaccare la partita, non c’è la qualità tecnica generale per trasformare 27 tiri in porta totali in più di un gol.

Calciano 27 volte in porta e la centrano solo 5 volte in una partita dominata: come si fa a parlare di Nesta? Serve un intervento deciso sul mercato. Galliani è il miglior dirigente del calcio italiano, Bianchessi un intenditore di calcio riconosciuto in tutto l’ambiente. Affidiamoci a loro.

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