“Aquilani? Un grande. “Lo Sghi”, perché lui chiama tutti “Sghi”. Aquilani è stato il primo che mi ha fatto un po’ cambiare idea a livello di gioco. Lui insieme al suo secondo che ora è con De Zerbi, Marcello Quinto, mi hanno proprio aperto un mondo diverso, eravamo in Primavera. Ero veramente contento di giocare le partite, poi magari perdevamo, ma entravamo in campo consapevoli di poter fare il mazzo a tutti. Magari poi perdevamo però sono stati due anni splendidi. Troppo integralista? No, ha delle idee forti, ma come può averle per esempio Fabregas, però secondo me quando sai cosa fare in campo poi ti adatti e riesci a capire come ti vengono a prendere, quindi come uscire”.
“La mia passione per le case? Devi chiedere alla mia ragazza. L’altro giorno ero a Torino con lei, stavamo andando in un bar e ho visto un annuncio di una nuova costruzione vicino al bar, allora ho lasciato lei in macchina e sono andato a vedere il palazzo dall’esterno. Una cosa che faceva mio padre, vendeva case e me l’ha trasferito. Non ho le competenze per farlo ora, ma mi piacerebbe in futuro proseguire quello che sta facendo lui adesso”.