Appena un anno fa Kacper Urbanski era uno dei giocatori in rampa di lancio nel Bologna dei miracoli di Thiago Motta. Oggi il polacco classe 2004 è al Monza, dopo una prima parte di stagione deludente con il Bologna di Vincenzo Italiano. Proprio il tecnico felsineo lo aveva retrocesso nelle gerarchie, per poi acconsentire alla cessione in prestito al club brianzolo per permettergli di avere minutaggio.
E al Monza il minutaggio non è mancato, giocando 6 partite di fila di cui 5 da titolare e l’ultima partendo dalla panchina. Quello che è mancato però sono le prestazioni. Impiegato come centrale in una mediana a due, Urbanski non ha mai inciso, risultando debole in interdizione e troppo lineare in fase d’impostazione.
Il controllo di palla non gli manca, ma quando si tratta di verticalizzare e rischiare la giocata preferisce appoggiare corto e sicuro. Un lontano parente del giocatore sbarazzino che si era visto nei momenti migliori a Bologna. Nesta gli ha lanciato un segnale con l’ultima panchina, vuole più personalità dal polacco che nelle sue corde ha giocate importanti. Al momento anche lui rientra nella truppa delle delusioni di gennaio, ma vista la penuria di centrocampisti di sicuro le occasioni non mancheranno. Deve però sbrigarsi, perché quando tornerà Pessina gli spazi saranno già molto più ridotti.