Il Lecco, dopo un lungo ‘tira e molla’ con la giustizia sportiva, è stato ammesso in Serie B
“Chiesi prima al Brescia: chiamai Cellino in Inghilterra, ma non sapevo che stesse facendo ricorso anche lui. Poi mi sono rivolto al Monza, per tutta la nostra città era la soluzione più bella, anche perché i tifosi sono gemellati e avrei potuto giocare sempre lì. Però Galliani mi disse che il campo si sarebbe rovinato con la pioggia. Ma la cosa che mi fece davvero arrabbiare è stato quando gli chiesi la disponibilità il venerdi, prima della finale di ritorno col Foggia. Mi disse: “Non è che fai la fine del Bari che all’ultimo minuto non è andato in A?“ Noi invece al Foggia di gol ne abbiamo rifilati tre, i ragazzi volevano la B. Ma il campo non l’abbiamo avuto”. Lo ha dichiarato il patron del Lecco, Paolo Di Nunno, intervistato da ‘Il Giorno’.
“Fanno tutti finta di volerti bene, ma solo per fregarti i soldi. E se c’è business non c’è amicizia… Io sono scomodo, ho il “difetto“ di dire in faccia quello che penso, ma poi mi passa tutto. Non porto rancori e se mi dicono che ho sbagliato chiedo scusa” ha aggiunto.