La cronaca della rosea sui fatti di ieri in Piazza Duomo, i funerali di Silvio Berlusconi
“Alle 16.10 di ieri, Silvio Berlusconi, chiuso in una bara di mogano dell’Honduras, stesso legno delle chitarre di Jimi Hendrix, è uscito dall’ombra del Duomo di Milano e si è affacciato al suo ultimo sole. Il lungo applauso, partito dai 2.000 ammessi nella cattedrale, è scivolato come una miccia lungo il sagrato e ha incendiato i 15.000 che hanno riempito la piazza”. E’ ‘La Gazzetta dello Sport’ a scriverne, oggi, in edicola.
“Questo incendio popolare di applausi e di affetto è stato un addio non meno significativo dei funerali di Stato, celebrati tra le navate del Duomo, perché Silvio Berlusconi è stato l’uomo della gente, è stato passione di piazza. Ha unito e spaccato. In questa stessa piazza, il 23 maggio 2022, festeggiava lo scudetto di un Milan non più suo saltellando sull’Arengario, perché la folla urlava «chi non salta, nerazzurro è!». In questa stessa piazza, nel 2009, dopo un comizio, Berlusconi fu colpito da una statuetta che lo fece sanguinare. L’amore e l’odio. Berlusconi è stato una piazza aperta a tutti“ si legge sul quotidiano.