Se una difesa prende troppi gol e un attacco ne fa troppo pochi significa che la squadra ha ancora molti limiti nell’esprimere il suo gioco
Il Monza alla fine si è perso nel dilemma del non poter aspettare più di tanto, sapendo di non poter sbagliare nulla contro una squadra killer come l’Atalanta, ma anche del non potersi scoprire troppo sul baricentro basso della rivale in agguato. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Il “suicidio” – perché avrebbe potuto giocare un’altra partita – è stato non approfittare dell’unico vero black out, soprattutto di approccio, dell’Atalanta. Nei primi 4’ due occasioni importanti con Caprari e Sensi, ma lasciare in mano a Musso la chiave della porta sarebbe diventato un rimorso imperdonabile.
La curva delle prestazioni in leggera crescita ha avuto una brusca flessione dopo una mezzora molto incoraggiante, riproponendo problemi ricorrenti. Difesa non impermeabile negli episodi cruciali (e sempre più la peggiore del campionato, con 13 gol subiti) e una certa inconsistenza negli ultimi venti metri.