L’ad biancorosso ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Qui la seconda parte
Adriano Galliani ha parlato al Corriere dello Sport. Tanti temi toccati dall’ad del Monza. Qui il secondo estratto proprio sui biancorossi.
SULLA PROMOZIONE: «Quando mi chiedono se è stato più difficile vincere la Champions col Milan o ottenere la promozione in A col Monza, rispondo la seconda, assolutamente. Il Milan che Berlusconi acquistò nell’86 era un top club che aveva vinto due coppe dei campioni, nel ‘63 e nel ’69, e dieci scudetti. Il titolo era ossidato, per le ragioni che sappiamo, ma il club aveva una tradizione, incarnava dei valori anche culturali. Berlusconi e Galliani l’hanno portato a 7 coppe dei campioni e 18 scudetti partendo da una base, da un prestigio consolidato. Il Monza, nato nel settembre del 1912, la A l’aveva soltanto sfiorata, aveva conosciuto il fallimento ed era ripartito dalla D come Domodossola. Lo stadio nel 2018 era inagibile, il centro sportivo praticamente inesistente. Soltanto il primo luglio del 2017 era tornato in C e avrebbe dovuto giocare a Gorgonzola, ospite del Giana».
SU MONZA: «Monza è una delle province più ricche d’Italia, ha 800mila abitanti e 75mila imprese, considero impresa anche una partita Iva. L’anno scorso le aziende monzesi hanno esportato per oltre 10 miliardi di euro. Malgrado questi numeri, fino al 29 maggio Monza era l’unica provincia lombarda mai presente in serie A. C’è riuscito il “binomio”, metta sempre prima Berlusconi, poi Galliani. Due brianzoli, uno acquisito nel ‘70, l’altro original…Monza ha un fascino particolare che le deriva dall’autodromo, la A aumenterà certamente indotto, attenzione, luce».