Un pari che classifica alla mano serve a poco ad entrambe le squadre: per i biancorossi l’amarezza di esser anche passati in vantaggio
Un pari che lascia l’amaro in bocca, con il retrogusto dell’occasione sprecata. Ma, a guardare il bicchiere mezzo pieno, resta la sensazione di aver divertito un pubblico stupendo, che ha meritato di godersi una partita ricca di colpi di scena. Scrive La Gazzetta dello Sport.
Stroppa e Corini scelgono, loro malgrado, la politica dei piccoli passi, rimandando al domani quel che non si può prendere oggi. I brianzoli sono stati a un passo dall’arpionare tre punti pesantissimi, grazie al capolavoro dalla distanza di Machin all’inizio del secondo tempo, ennesimo gol pescato dalla panchina per Stroppa. Ma nel momento in cui, a un quarto d’ora dalla fine, è uscito Barberis (al suo posto l’impalpabile Mancuso), il Monza si è spento e ha preso il gol Bisoli (piattone destro), dopo assist al bacio di Tramoni.
A quel punto le squadre si sono accontentate, anche se il Brescia alla fine è andato vicino al colpaccio: il tiro di Bajic allo scadere è stato respinto da un grande Di Gregorio. Così, alla fine, il pari è giusto: Stroppa, pur fallendo l’aggancio alla vetta, resta sempre quello che ha fatto più punti nel ritorno e, grazie al ko del Lecce, ora è a un solo punto dal secondo posto. Corini, invece, ha subito il primo gol della sua gestione ma rimane agganciato alla promozione diretta (che dista solo 3 punti) e in più il calendario non è così tremendo.