Brocchi parte forte: subito dentro SuperMario accanto a Boateng. Venturato se la gioca senza ansie
Come una notte da Champions. Del resto, si comincia alle 20,45: lo storico orario che richiama alla coppa vinta due volte da Cristian Brocchi come calciatore – e 5 da Galliani – all’epoca d’oro del Milan. Ora l’obiettivo è un po’ diverso, ma a suonare la carica il plenipotenziario del Monza ha sempre provveduto durante l’anno. Siamo alla resa dei conti, serve come minimo un 3-0 per intravedere la A. Una missione complicata nei primi 90 minuti contro un Cittadella, che già due anni fa arrivava all’ultimo gradino dei play-off scivolando sul più bello. «Poche chiacchiere, la squadra deve sentire un fuoco dentro in questa gara», avverte Brocchi, che ha concluso il campionato al 3º posto e con un Monza spesso in affanno. «Serve la testa giusta».
Balotelli scalpita
Si parla già di Pippo Inzaghi per la panchina dei brianzoli, ma il presente obbliga a passare da un’altra partita: la semifinale di ritorno, una montagna da scalare perché Baldini a Cittadella ha fatto il diavolo a quattro. Monza schiaffeggiato ma non ancora steso a terra. Venturato deve fare i conti con Balotelli, stasera destinato ad andare ben oltre i soli nove minuti di lunedì. Il Monza è quasi al completo, a proposito di ex milanisti non ci sarà Paletta che ha rimediato un risentimento all’adduttore. Mentre Boateng (recuperato) e Balotelli, assieme a Mota Carvalho, devono guidare le ambizioni di rimonta. Dentro una partita da non sbagliare, c’è un anno intero. Oltretutto, per entrambe le squadre sarebbe la prima volta in A qualora alla fine venisse centrato l’obiettivo. «Il Cittadella forse è una realtà sottovalutata, ma ha esperienza in contesti del genere», dice ancora Brocchi alla vigilia. In questa primavera il tecnico è stato più volte confermato dalla società nonostante i risultati facessero intendere di doversi accontentare dei play-off.
Stessa identità
Doppia defezione per il Cittadella – Branca e Adorni sono squalificati – che nel 2019 si fermava appunto sulla porta della Serie A per quella rimonta contro il Verona. Qui, però, non ci sarà un intero stadio a spingere i sogni di casa: il Monza deve contare solo su sé stesso. Venturato allora tiene a mente i rischi che possono esserci, dopo un bel risultato nel primo round. «Siamo consapevoli di quanto fatto all’andata, ma anche dell’obbligo di non snaturarci», spiega l’allenatore del Cittadella. «Il nostro modo di giocare fa sì che la squadra sappia mantenersi alta, efficace nel palleggio e in grado di restare corta. Giocheremo di sicuro per vincere, non possiamo limitarci a gestire il risultato».