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QS: Monza, vincere era l’unica cosa che contava. Prestazione solida

Il punto del QS sulla vittoria dei biancorossi guidati da Brocchi contro la Reggiana

Vincere era l’unica cosa che contava. E il Monza l’ha fatto. Da questo riparte Cristian Brocchi: non da una prestazione spumeggiante ma solida e concreta, soprattutto vincente. Lo scrive il QS.

Che non era cosa scontata perché se è vero che la Reggiana è squadra troppo lontana e troppo giù per impensierire la corazzata biancorossa, è altrettanto vero che proprio all’andata quella di Reggio Emilia era stata la sconfitta che aveva fatto conoscere alla squadra brianzola il punto più basso della stagione. Il cambio di passo c’è stato, figlio anche di una carica che Silvio Berlusconi in prima persona ha voluto portare all’ex Villa Gernetto, oggi Università delle Libertà, che il patron stesso “offre” alla squadra prima di ogni partita.

Dalla vicina Arcore, Berlusconi si è presentato per uno speciale “in bocca al lupo” prima che il campo svelasse un undici non privo di sorprese. In primis tra i pali, con il ritorno alla titolarità di Lamanna, poi con quello del trequartista: due figure che mancavano da un girone. E senza Boateng, che ha ricaricato le batterie in vista del prossimo big match. Poco male la sua assenza se in campo hai comunque chi sa garantirti giocate e qualità: questo porta il nome di Dany Mota, anche lui al rientro da titolare e presenza che per i biancorossi fa da garanzia in zona offensiva.

Dietro di lui, dopo la squalifica del tutto gratuita per il rosso eccessivo contro il Pordenone, anche quella di Carlos Augusto è figura che sa incidere e non poco. Non per nulla l’asse che rende in discesa la serata dell’U­Power Stadium parla tutta portoghese: prima una giocata di fino di Dany Mota che mette giù e passa nel traffico, poi l’inserimento rabbioso del terzino brasiliano che scarica in porta un pallone che galleggiava sperduto in area di rigore. Un vantaggio che permette così al Monza di gestire, prendere le misure e chiudere la pratica senza neanche troppi affanni.

Il gol della sicurezza e della tranquillità porta la firma di Andrea Colpani, subentrato da una panchina sempre guarnita di nomi che farebbero gola a chiunque. Nomi che hanno permesso a Brocchi di dosare le forze dei suoi e gestire i giri del motore in previsione di un altro impegno, quello di sabato, che varrà ancora tanto ai fini della classifica. Di fronte, tra le mura amiche, ci sarà la sorpresa Venezia, reduce da 1 punto nelle ultime 3 partite e ferito dalla rocambolesca sconfitta contro un Lecce tornato prepotentemente alla carica per il secondo posto.

Che appartiene ancora a Brocchi ma che sarà da difendere con le unghie e coi denti. Senza concedersi ulteriori passi falsi.

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