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Quota promozione più bassa: l’analisi de La Gazzetta dello Sport

Il modello da seguire è il Crotone: nelle ultime 11 scappò via. Dal Monza alla Spal, ecco perché tutte possono crederci

È complicato fare paragoni con il passato, almeno con gli ultimi dieci anni, visto che prima la B aveva 22 squadre e quindi più partite. Ma da quello che si vede in questa stagione, la sensazione è che per andare in Serie A stavolta non serviranno tantissimi punti. La quota promozione sarà molto bassa. L’unico confronto possibile è quello con la stagione scorsa, quando le squadre erano già 20: il Benevento dei record chiuse a 86 punti ed è già aritmeticamente irraggiungibile (l’Empoli ha 50 punti a 11 giornate dalla fine), mentre il Crotone arrivò secondo con 68. Una quota che dovrebbe bastare anche in questa stagione. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.

Hanno detto

La pensano così due allenatori che conoscono bene il campionato. Cristian Bucchi vola basso: «Credo che basteranno 65-66 punti, perché in corsa ci sono molte più squadre rispetto alla stagione scorsa, quando dopo il Benevento andò in fuga anche il Crotone. Oggi sono sono tutte raggruppate, anche l’Empoli che ha fatto 14 pareggi: tanti per una capolista, ma comprensibili in un campionato atipico come questo in cui si vince di meno».

Massimo Rastelli è sulla stessa linea: «Con 33 punti in palio, bisogna arrivare a quota 65, difficile arrivare a 68 come il Crotone: è un torneo molto equilibrato, è difficile fare un filotto di vittorie. Guardate il Monza, che per organico ricorda il mio Cagliari (promosso in A nel 2016, ndr ) ma che viaggia a singhiozzo come altre big tipo Lecce e Spal: noi abbiamo fatto filotti da 4-5 vittorie di fila, oggi si fatica a farne 3».

Il confronto

Oggi si va piano e un dato lo chiarisce: i 14 pareggi dell’Empoli, il massimo come il Cosenza. Pensate che negli ultimi 10 anni una squadra salita in A diretta al massimo è arrivata a 15 (Lecce 2009-10). Monza, Salernitana e Venezia hanno vinto le stesse partite della capolista (12), che però ha perso una volta sola e nelle ultime 7 partite ha fatto 6 pareggi restando in vetta: chi rincorre non ha un passo migliore. L’anno scorso dopo 27 giornate il Benevento era a +20 sulla terza, tra l’altro con un solo gol più di questo Empoli (50 a 49); secondo era il Frosinone con 47 punti, uno più del Crotone poi promosso: Nesta nelle ultime 11 partite fece solo 7 punti, Stroppa ben 22.

Anche oggi la seconda ha 47 punti e la terza 46, ma chi sta dietro è a un passo a differenza del torneo scorso, quando il gruppo era un po’ più sgranato: tra la seconda e l’ottava (ultima nei playoff) c’era un distacco di 8 punti, oggi è di 6. Per questo è legittimo considerare ancora in corsa per la A diretta squadroni come Lecce e Spal, se i segnali di ripresa vengono confermati, oppure Chievo e Cittadella, se ritrovano lo smalto perduto. Quei 33 punti a disposizione fanno gola a tutti. L’esempio per tutti è il Crotone, che chiuse con 6 vittorie, 4 pareggi e 1 sconfitta. Chi farà come Stroppa andrà in A.

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