Senza Boateng e in attesa di Balotelli i biancorossi sbancano Venezia. Difesa super contro il bomber Forte
Ci sono momenti in cui il mondo sembra crollare, ma il destino ti regala l’occasione della svolta e sei bravo a coglierla. Questa vittoria del Monza, arrivata in un momento veramente critico (un punto in due gare), potrebbe essere la svolta di una stagione fin qui modesta, al cospetto delle aspettative. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.
E c’è voluta un’azione casuale per dare la scossa, un cross sbagliato di Carlos Augusto finito in rete sul primo palo. Non è stata solo questione di fortuna, sia chiaro. Perché il Monza stavolta ha giocato veramente bene. Ma davanti fa ancora una fatica tremenda ad arrivare al tiro: l’assenza di Boateng vale fino a un certo punto, il prossimo innesto di Balotelli (tra una settimana potrebbe andare in panchina e fare uno spezzone) un sicuro aiuto. E’ negli ultimi 30 metri che la squadra non trova mai la genialità. Quando però la sorte ha dato una mano, Brocchi è stato bravo a meritarsela.
Monza ben solido
Il Mose che ha alzato il tecnico del Monza ha impedito che il capocannoniere Forte si ripetesse. La diga biancorossa ha vacillato solo per un’ondata arrivata dopo 12’, quando il Venezia con un triplo tentativo è andato vicino al gol: colpo di testa di Ceccaroni respinto da Di Gregorio (ottimo debutto), tap-in di Forte respinto ancora dal portiere e nuovo tentativo di Fiordilino che è andato a sbattere contro le gambe di un difensore. Per il resto tutto perfetto, l’assenza di Bellusci e Paletta non si è sentita perché a questi livelli Bettella e Scaglia sono certezze, e si vede soprattutto qui la forza di questo super organico.
In mezzo invece s’è vista tanta fatica – soprattutto nel primo tempo – per innescare le punte: primo tentativo dopo 28’, ma di un difensore (testa alta di Scaglia), poi giocata individuale sul fondo di Mota respinta da Lezzerini. Brocchi ha puntato sul 4-3-3, rinunciando al trequartista, e chiedendo a Maric e Mota di scalare un po’ per poi accentrarsi accanto a Gytkyaer. Sulle fasce però è mancata la soluzione giusta, il cross dal fondo per gli arieti a centro area. Tuttavia proprio da un’azione sulla sinistra, dopo un’ora di assalti sterili, è arrivata la giocata di Carlos Augusto.
Proprio quello che ci voleva per motivare il Monza, che a quel punto è cresciuto in autostima ed è diventato ancor di più padrone del campo, sfiorando il raddoppio con qualche tiro da fuori e con un tap-in di Barillà (annullato per fuorigioco), trovandolo poi al crepuscolo del match con un micidiale contropiede ben condotto da Gytkjaer, bravo a offrire l’assist a Mota Carvalho per il comodo appoggio a porta vuota.
Il Monza in Veneto trova terreno fertile e, in attesa delle gare di oggi, ha fatto un balzo nei playoff, gettando comunque una colata di cemento sulla panchina scricchiolante di Brocchi.