Su La Gazzetta dello Sport, a firma Delbue, approfondimento sul trequartista biancorosso reduce da un’ottima prestazione
Questa volta non ha segnato, ma il migliore in campo è stato ancora lui: Kevin Prince Boateng. L’ex Milan, dopo essere andato in rete per due volte di fila dal dischetto, nella vittoria di sabato contro il Frosinone si è limitato (si fa per dire) a far partire le azioni che hanno portato alle due reti del Monza. Il Principe biancorosso è stato, infatti, prima illuminante nell’allargare l’azione per Carlos Augusto che ha servito l’assist a Gytkjaer e poi è stato geniale nel sombrero che ha dato il via alla micidiale accelerazione di Mota Carvalho. Due tocchi decisivi e la soddisfazione di aver avuto la meglio sull’ex compagno Alessandro Nesta, con il quale ha condiviso la gioia dello scudetto 2011 con il Milan.
Partitona
Ma la partita di Boateng è stata anche tanto altro. Schierato come al solito da trequartista, Boa ha interpretato il ruolo con caratteristiche moderne, abbassandosi spesso per ricevere palla sui piedi ed impostare le azioni. Una sorta di regista aggiunto a dar manforte nella creazione delle geometrie a Fossati. Un lusso per la Serie B, ma anche una delizia per gli occhi dei tifosi, che si stanno abituando ai suoi cambi di gioco, alle sue sponde preziose e ai suoi numeri di magia: contro il Frosinone tre colpi di tacco, impregnati di concretezza più che di pura apparenza. Il tutto, in attesa della migliore condizione fisica che possa permettere a Boateng di giocare anche più vicino alla porta, arrivando al tiro buttandosi negli spazi aperti dal continuo movimento di Mota Carvalho.
La fotografia
«Grande prestazione e altri tre punti, centrati a casa nostra», ha scritto sui social Boateng per festeggiare il secondo successo di fila di un Monza che, dopo un avvio ad andamento lento, ha ingranato la giusta marcia per cullare il sogno della Serie A. E in questa squadra «Boa-centrica», l’ex rossonero si sta sentendo sempre più protagonista. «Siamo un grande gruppo», ha sottolineato Boa, che ha poi postato una sua foto abbracciato a capitan D’Errico: il passato, il presente e il futuro in uno scatto che testimonia l’unione di intenti dello spogliatoio, dove chi è rimasto ha accolto con entusiasmo e disponibilità i tanti volti nuovi del mercato estivo.
