Seconda parte dell’intervista all’esperto centrocampista sulle colonne de La Gazzetta dello Sport. Parla anche di Monza città
Antonino Barillà a La Gazzetta dello Sport parla di Boateng ma anche della Reggina e di Monza, dove ha preso casa in centro.
E a fine novembre ci sarà da affrontare la “sua” Reggina. E’ già emozionato?
“Sarà la partita del cuore per me: Reggio Calabria è la squadra dove tutto è cominciato quasi per caso, dove ho debuttato nel calcio dei grandi con mister Mazzarri. Ammetto che quando è uscito il calendario la prima cosa che ho cercato è stata la data della sfida contro la Reggina: l’emozione ci sarà“.
Dopo un triennio a Parma è arrivato in estate a Monza. Come è cambiata la sua vita?
“Sono due realtà simili. Piazze ambiziose che hanno fame ma che ti lasciano lavorare in tranquillità. Il calcio è la mia vita, ma appena ho un minuto libero lo dedico alla mia famiglia. Abbiamo preso casa in centro. Monza è una città perfetta per viverci, è a misura d’uomo“.
Boateng può essere l’Ibrahimovic del Monza?
“Sì assolutamente. Boa è un grande campione. La sua classe e il suo talento hanno alzato il livello degli allenamenti. E poi si è calato alla grande nella sfida di portare il Monza in Serie A. Lavora con la stessa fame di quando lottava per scudetti e trofei europei. Avere un leader come lui nello spogliatoio porta punti preziosi in classifica“.