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Galliani sull’ipotesi media company: “Quali garanzie per chi sarà promosso?”

L’a.d. del Monza, in una lettera rivolta a Lega e presidenti di Serie A, espone i propri dubbi

La proposta che verrà votata oggi dal Consiglio di Lega Serie A è abbastanza semplice: costituire una nuova compagnia che gestisca i diritti televisivi del massimo campionato italiano per poi cederne il 10% un fondo che verserebbe nelle casse dei club una buona dose di liquidità.

Questo denaro, a quanto pare, andrebbe però solamente ai club che si trovano in Serie A durante la stagione 2020/2021, il che ha ovviamente fatto storcere il naso alle “big” della cadetteria, le quali l’anno prossimo potrebbero ritrovarsi ad affrontare avversarie rese decisamente più ricche dalla manovra di cui vi abbiamo parlato.

Tra le società che esprimono dubbi a riguardo c’è ovviamente il Monza, le cui perplessità sono state portate alla ribalta da Adriano Galliani attraverso una lettera rivolta ai membri della Serie A e pubblicata sul Corriere dello Sport in edicola quest’oggi.

Di seguito, dunque, il testo completo:

«Gentili signori,

mi permetto di scrivervi nella mia qualità di legale rappresentante dell’A.C. Monza S.p.A. per sottoporvi un quesito di portata strutturale.

Da tempo leggo sui quotidiani dell’eventualità – da sottoporsi domani 9 settembre all’Assemblea della LNPA – che sia costituita una newco a cui parteciperebbero in quota di minoranza uno o più fondi.

Se questa via fosse approvata e percorsa – leggo – alle società che in questa stagione sportiva disputeranno il campionato di Serie A sarebbe distribuita una rilevante quantità di denaro, corrispondente a quanto i fondi verserebbero per l’acquisto delle quote della newco.

Mi rendo conto che si tratta di vicenda complessa sotto ogni profilo e sono consapevole di non saperne abbastanza per formulare un’opinione al riguardo.

La mia lunghissima esperienza personale all’interno del mondo del calcio professionistico, a numerosi livelli, mi ha tuttavia indotto a pormi la domanda che vi giro.

Come ben sapete il sistema italiano – meglio: europeo – prevede alla sua base il meccanismo delle promozioni e delle retrocessioni: ciò con la altrettanto ben nota conseguenza del mutamento dei soggetti-Club chiamati a decidere il da farsi e per l’effetto a goderne i benefici, quando ci sono.

Ebbene: mi chiedo – ed ecco la domanda – se nell’ipotesi di approvazione della nuova struttura di cui sopra ho detto siano stati tenuti nella giusta considerazione gli effetti che quel meccanismo determina con il mutamento dei soggetti (promossi/retrocessi).

In altre parole: quali garanzie e tutele si ritiene di offrire a chi acquisisse nel prossimo-medio futuro il diritto di partecipare al massimo campionato dopo che il denaro dei fondi fosse stato distribuito ai partecipanti attuali?

Al di là del fatto economico in sé, pare a me che la sottovalutazione – o, peggio, la non valutazione – del tema determinerebbe una vistosa e sembra illegittima discriminazione tra i Club e non credo davvero che si tratti di cosa che il sistema, visto nel suo complesso, potrebbe tollerare.

Cordiali saluti,
Adriano Galliani».

 

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