Il Mister biancorosso tra presente e futuro si racconta in un’intervista al Corriere dello Sport
Il Monza è strutturato per dettare legge pure in B. “L’intenzione è quella” ribadisce Brocchi – chiamato ad ottobre del 2018, un mese dopo il cambio di proprietà del club brianzolo – senza fare alcun mistero di voler puntare alla doppia promozione. “Ci siamo tolti la soddisfazione più grande. Il paragone con il Milan regge perché la mentalità è sempre quella. La stessa che porta a guardare in faccia gli obiettivi migliori. Io sono abituato. Per questo hanno costruito un Monza competitivo: ora mettiamo nel mirino la serie A“.
Ambizioni. E con l’impronta del 4-3-1-2, ben definita. “Ma non c’è un’imposizione da parte della proprietà” assicura Brocchi, già impegnato a progettare il campionato di B con le ambizioni necessarie, che vede il mese di luglio ormai prossimo. Tra un paio di settimane, per non attardarsi nella condizione fisica rispetto alle altre della cadetteria, il Monza comincerà a faticare. “Mi hanno preso anche perché ho un modulo preferito che li ha convinti, erano rimasti ben impressionati. Poi, verso Berlusconi e Galliani ho un debito di riconoscenza che risale alla mia infanzia: la maglia del Milan l’ho indossata per la prima volta a nove anni. Mi sento parte della famiglia, mi hanno dato un’educazione e dei valori”.