Situazione complicata in Lega Pro dopo la decisione della FIGC di tornare in campo per chiudere la stagione sospesa per Coronavirus
Continua ad avere strascichi la decisione del Consiglio federale di imporre alla Serie C di tornare in campo. Quando l’Assemblea delle società di Lega Pro aveva votato a larghissima maggioranza per la chiusura anticipata del campionato. Scrive Tuttosport.
Diversi club faticano a digerire la decisione e lo scontento serpeggia. Anche per le difficoltà contingenti della C che non dispone le risorse degli altri campionati professionistici e ci sono parecchie riserve sull’attuazione del protocollo sanitario di cui anche la C chiede la modifica.
Uno scontento piuttosto diffuso, al punto che nelle chiacchiere di queste ore fra i presidenti e i dirigenti dei club inizia a serpeggiare una parola: sciopero. Per carità, nessuno si espone apertamente ma il malcontento cresce. Anche se l’ipotesi di rifiutarsi di scendere in campo non riguarderebbe la maggioranza delle società, ma una bella fetta sì.
Del resto la chiusura anticipata del campionato era stata votata da 52 società su 60. L’idea circola, ma con ogni probabilità dovrebbe prevalere una posizione di attesa. Visto che la decisione del Consiglio federale resta subordinata all’incontro che i vertici di Figc e Lega A avranno giovedì 28 maggio col ministro dello sport Spadafora che col Governo, alla luce dei dati che si avranno sulla pandemia da Covid-19, daranno o meno l’ultimo via libera alla ripresa del calcio professionistico. Su quest’incontro chiave scommette anche la Lega Pro.
