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Sibilia: «Sessanta club professionisti, ecco la riforma»

Domani e venerdì gli incontri decisivi per il movimento. Il presidente della Lnd Sibilia ha messo in chiaro le cose

Due date che tutti stanno aspettando e che forniranno certezze all’intero movimento calcistico italiano dalla Serie A alle giovanili. Si parte il domani con il Consiglio Federale, si chiude i 22 con il direttivo della Lega Nazionale Dilettanti: due spartiacque dove Gravina in primis e Sibilia dovranno dare risposte e numeri, quelli relativi ai sostegni economici ai club e quelli attinenti ripartenze e classifiche. Il numero uno della Lnd ha già messo in chiaro le cose: «Questa è un’occasione unica per rivedere la conformazione dei campionati, 100 squadre professionistiche sono troppe: siamo partiti quasi tre anni fa appoggiando Gravina con le intenzioni di fare le riforme e questo ultimo decreto Conte ci dà la possibilità di intervenire». 60 club professionisti al massimo, questa l’idea: «Siamo alla vigilia di una ecatombe causata dal Coronavirus che avrà conseguenze gravissime soprattutto sul calcio minore ma credo che anche Serie B e Lega Pro avranno grossi problemi». Sul tavolo diverse proposte, tra cui quelle che vorrebbe una B allargata a 40 squadre e la scomparsa della Lega Pro: si passerebbe ad una Serie B a due gironi da 20 squadre, composto dalle attuali della cadetteria (al netto delle promozioni e retrocessioni con la A) più 20 provenienti dai 3 gironi dell’attuale serie C. Successivamente sarà costituita una Serie C dilettantistica, composta da 3 gironi di 20 squadre ciascuna. La sua composizione sarà determinata dalle 40 squadre di C non salite in B, e da 20 di D, ovvero le prime dei nove gironi più altre 11. «È una soluzione ma ce ne sono anche altre. La questione fondamentale è che ora c’è da riformare il calcio italiano, bisogna farlo, non reggiamo più un sistema dove una squadra di Lega Pro ha le stesse incombenze fiscali di una big in serie A». Sibilia ha poi confermato lo stop dei campionati di competenza: «Protocollo sanitario irricevibile per noi» e con la norma taglia-ricorsi in 40 giorni arriveranno le sentenze definitive «per evitare i tradizionali ricorsi eterni». Si legge su QS.

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