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Machin: “Berlusconi e Galliani sono la storia del calcio. A loro non si può dire no”

Il centrocampista biancorosso arrivato nel mercato di gennaio si è raccontato in una diretta sui social con un noto giornalista

José Machin, centrocampista del Monza, ha parlato in una diretta Instagram con Nicolò Schira: “Sto bene ma non vediamo l’ora che finisca tutto questo per tornare alla vita normale. La mia famiglia è rimasta in Spagna mentre io sono tornato prima che uscisse il primo decreto e da allora non sono più potuto uscire. Ho iniziato la mia carriera facendo l’attaccante. Poi ho fatto tutti i ruoli tranne il terzino e il portiere. Da bambino il mio idolo era Zidane. Poi dopo quello che mi ha fatto venire la vera fame di diventare un professionista è stato Cristiano Ronaldo.

Barcellona? E’ il posto migliore per imparare le basi del calcio. Impari una cultura che non trovi altrove. A Malaga mi sono sentito come a casa, stavo benissimo. Poi è arrivato Sabatini, un personaggio molto importante nel calcio. Se uno così ti chiama devi rispondere e prendere al volo l’occasione e sono andato a Roma. Ho avuto l’occasione di allenarmi in una Roma con tanti campioni. Daniele De Rossi era molto vicino a tutti ma a noi giovani dava tanti consigli dentro e fuori dal campo. Ma anche tanti altri ragazzi sono stati davvero molto gentili con noi giovani. Avevo un gran rapporto con Rudiger, con Nainggolan.

Brescia è stata un’esperienza importantissima. Ho dimostrato di poter stare nel calcio professionistico. La mia posizione preferita è trequartista poi posso giocare ovunque a centrocampo. Poi il Pescara? Avevo chiesto la maglia numero 10 e così è stato. Parma? Dovevo andare al Genoa poi è successo qualcosa e non è andata a buon fine. A quel punto è spuntato il Parma. C’era un bel gruppo e una società che consiglierei a tutti. Non ho avuto molto spazio con D’Aversa ma mi ha dato l’opportunità di giocare in Serie A quindi posso solo ringraziarlo.

Pillon? E’ stato fondamentale. A Pescara sono arrivato che non giocavo da mesi. Dopo la prima da titolare non mi ha più tolto. E’ stato il mio padre calcistico. Una persona unica.

Il Monza? Pensavo che finalmente non mi sarei spostato a gennaio. Avevo già detto agli amici che sarei rimasto a Pescara. Poi negli ultimi due giorni è arrivata una proposta che non potevo rifiutare. Berlusconi e Galliani sono la storia del calcio, a loro non si può dire di no. Mi ha colpito la loro voglia di fare. Mi hanno convinto a scegliere Monza per raggiungere insieme gli obiettivi. In due giorni la frase che ho sentito di più da Galliani è stata: Serie A“.

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