Potrebbe essere una giornata storica per il Monza, con il Consiglio di Amministrazione di Fininvest chiamato a ratificare il “signing” per il trasferimento della proprietà del club al fondo statunitense Beckett Layne Ventures, guidato dall’imprenditore Brandon Berger e rappresentato in Italia da Mauro Baldissoni, ex dirigente della Roma. Si tratterebbe della fine definitiva dell’era targata Berlusconi nel mondo del calcio.

Il piano: transizione graduale verso il 100% del controllo

Il fondo americano rileverà inizialmente l’80% delle quote, lasciando il restante 20% ancora in mano a Fininvest per un periodo transitorio di circa dodici mesi. Un’operazione dal valore complessivo stimato attorno ai 30 milioni di euro, che prevede anche una fase di riorganizzazione dell’assetto societario, in vista del “closing” definitivo. Questo periodo sarà cruciale per permettere ai nuovi investitori di strutturare il progetto tecnico e finanziario del club in vista del campionato cadetto 2025/26.

A due anni dalla scomparsa di Silvio Berlusconi, l’addio di Fininvest al Monza segnerebbe la chiusura di un ciclo iniziato nel 2018, che ha portato il club dalla Serie C fino alla Serie A, con la storica promozione del 2022. Ma il recente ritorno in Serie B e le perdite economiche accumulate, stimate in oltre 170 milioni di euro negli ultimi tre bilanci, hanno reso insostenibile la prosecuzione dell’avventura sportiva da parte della holding dei Berlusconi, che non considera più il Monza un asset strategico.