Se escludiamo i riscatti pagati nel 2023 per i giocatori arrivati nella stagione precedente, il Monza nell’ultimo anno e mezzo ha speso circa 5,5 milioni di euro per i cartellini dei giocatori. Si tratta dei 2 milioni per Djuric, dei 3 per riscattare Kyriakopoulos e di mezzo milioni per il prestito di Akpa Akpro, fonte Transfermarkt. Per il resto sono arrivati solo prestiti secchi o parametri zero.
Si tratta del periodo post Silvio Berlusconi, non a caso. Perché da quando il Presidente è scomparso, Fininvest ha letteralmente azzerato l’investimento sul Monza. In compenso, sempre riferendoci all’ultimo anno e mezzo, il club ha incassato 12 milioni per Carlos Augusto, chiudendo poi gli affari Colpani (16 milioni) e Di Gregorio (20 milioni), che verranno saldati completamente a fine stagione. Dunque 48 milioni di euro per questi tre giocatori. Ribadiamo il riferimento solo all’ultimo anno e mezzo, dove sicuramente il Monza ha dovuto ammortizzare le grosse spese sostenute in precedenza dal Cavaliere per presentare in A una squadra competitiva, ma che forse l’operazione si poteva compiere con una frenata meno brusca.
Da questa frenata è arrivato un mercato estivo che, bisogna dirlo, a tratti è stato imbarazzante. La telenovela portiere ce la ricordiamo, con vari rifiuti, alcuni anche clamorosi. Poi il pasticcio con Zerbin, sfumato all’ultimo secondo, e il successivo tentativo andato a vuoto di convincere Perisic. Ricordiamo poi la ricerca di un vice Djuric chiusa con la conferma di Petagna, non per gradimento ma perché non si è riusciti a cederlo, come non si è riusciti a piazzare Maric, Valoti, Cragno e Diaw. Un mercato confusionario di cui ha pagato le conseguenze l’ex ds Franco, commissionato da Bianchessi che ora dovrà provare il miracolo.
Ora la scelta sull’allenatore Alessandro Nesta, colpevole di avere una squadra che se la gioca con tutti ma che si fa gol da sola e fatica a trovare la porta avversaria. Tradotto: quello che attiene alla sfera del suo lavoro lo stava facendo bene, ma poi in campo ci vanno i giocatori. Non si sa cosa Bocchetti possa dare più di Nesta, anche perché se al secondo gli si dava del novellino figuriamoci al primo. Forse una scossa alla squadra, ma sarebbe meglio che la scossa se la desse Fininvest. Visto che non si riesce a cedere la società, per lo meno si continui un minimo a sostenerla. Galliani non può fare miracoli così. Il Condor si ciba di carcasse, ma qui non gli stanno lasciando nemmeno le ossa.