La sessione estiva del calciomercato si chiude come era cominciata: in sofferenza. Il Monza ha fatto cassa con le cessioni di Michele Di Gregorio e Andrea Colpani, senza dubbio due colpacci frutto della grande pianificazione societaria degli ultimi anni, ma non è riuscito a regalare a Nesta quello che si sperava.
Si è partiti dalla questione portiere, telenovela estiva durata fin troppo e da cui il Monza, almeno a livello di immagine, è uscito male. Prima i trasferimenti saltati di Keylor Navas e Rui Patricio, poi i no di Consigli e Terracciano, mentre sui media i profili accostati ai biancorossi sono stati una marea incalcolabile. Alla fine è arrivato in extremis Stefano Turati, purtroppo sbarcato con l’etichetta di ultima scelta. Nel frattempo Semuel Pizzignacco si è dimostrato affidabile e chissà che l’ex Frosinone non faccia la fine di Cragno con Di Gregorio.
Bene la resistenza del club per Andrea Carboni, un patrimonio della società che può ancora crescere e valorizzarsi in Brianza. Molto bene il rientro di Stefano Sensi, soluzione in più per mettere ordine a centrocampo. Benissimo il ritorno di Daniel Maldini, che a Monza può diventare grande per davvero. Da valutare Omari Forson, talento da Football Manager che però a 20 anni deve fare i conti con un campionato che non aspetta nessuno. Situazione simile ad Alessandro Bianco, giovane di prospettiva che però non può essere considerato il botto di fine mercato che aspettava Nesta.
Tornando alle delusioni, pesante è quella per il mancato arrivo di Alessio Zerbin. Il Monza anche qui esce male, anche perché a sinistra non è arrivato nessuno e l’allenatore dovrà inventarsi un’alternativa al non sempre esaltante Kyriakopoulos. Lo stop del Napoli è arrivato troppo tardi e forse Galliani ha sbagliato a fidarsi della stretta di mano guadagnata in settimana. Si doveva chiudere o virare su altri profili molto prima dell’ultimo giorno utile.
Infine l’ultima questione che pesa sul giudizio negativo del mercato del Monza riguarda gli esuberi. Petagna, Diaw, Maric, Valoti e Cragno restano a libro paga. E se Petagna è tornato quantomeno utile come vice Djuric, più difficile sarà trovare una collocazione nei piani di Nesta per tutti gli altri, che ora sperano nelle soluzioni estere o nella risoluzione dei contratti.
Il bilancio del calciomercato estivo è dunque negativo, con Nesta che si ritrova ad avere una squadra che, almeno sulla carta, risulta essersi indebolita. Sulla carta, appunto, perché alla fine sarà solo il campo a dare il giudizio che conta.