
L’amministratore delegato del Monza, che in carriera è stato anche presidente della Lega di Serie A ha provato a dare il suo punto di vista sulla vicenda
Nella lunga intervista al Corriere dello Sport Adriano Galliani ha parlato di come si potrebbe riorganizzare la Serie A dopo l’emergenza. Si è parlato del taglio degli stipendi dei calciatori. Questo il pensiero dell’ad del Monza.
Un tema di stretta attualità è la riduzione dei compensi dei giocatori di serie A.
“Mi lasci dire che non ci siamo. Dieci, quindici, venti per cento: ma che senso ha indicare numeri a capocchia? Mi assumo la paternità della proposta e lascio che sia un giornale autorevole come il suo a diffonderla: ci si affidi alla migliore società di revisione del mondo, autonoma e indipendente, e le si chieda nei tempi corretti di fare la conta dei danni“.
E poi?
“Sulla base delle sue conclusioni si potrà stabilire il taglio dei compensi, magari prevedendo dei premi sulle stagioni successive. Serve un arbitrato. Il calcio perderà alla fine il 5, il 10, il 15? E il taglio dovrà essere del 5, del 10 o del 15. Il resto sono soltanto chiacchiere, demagogia, improvvisazione, non potendo ancora sapere – nessuno di noi lo sa – se la stagione finirà. Se davvero si potesse ripartire a maggio basterebbe una deroga alle scadenze dei contratti prorogata di quindici giorni o un mese. Sia chiaro che le squadre non potrebbero essere modificate attraverso fine prestiti o altro“.
Il lodo Galliani.
“Semplice buonsenso. E mi sia riconosciuto un filo di esperienza“.
